BORRACCIA – 31 maggio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Quanto è ricco di amore il martirio nascosto, perché Gesù solo lo vede. Non sarà mai rivelato alle creature sulla terra, ma quando l’Agnello aprirà il libro della vita, che stupore per la corte celeste sentire proclamare, insieme con quello dei missionari e dei martiri, il nome di povere bambine che non avranno mai compiuto azioni strepitose!
(Santa Teresina del Bambin Gesù)

I SORSI

1

Cari pellegrini, passiamo dinanzi ad un campo di grano. Le spighe ormai sono pronte per la mietitura. Belle, alte, piene di sole, sorgono come se fossero tanti soldati in perfetta uniforme schierati ordinatamente sul campo di battaglia.

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Ma cosa c’è voluto per essere cosi’? Il lavoro del contadino, che prima ha arato, poi ha seminato; e quindi la pioggia ha fatto il suo.

3

Solo questo? No. Questo è servito ad altro ben più importante: al lavorio del seme sotto la terra, nascosto nel buio.

4

Il seme fa crescere la pianta in condizioni che spaventano: nella terra fredda e soprattutto buia.

5

Sono queste, cari pellegrini, le condizioni in cui molte volte la Provvidenza ci chiama ad operare.

6

Operare nel “freddo”, cioè senza il calore di una vicinanza, di un’approvazione, anzi molte volte con il mondo che deride ciò che facciamo.

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Operare nel “buio”, senza alcuna consolazione, quando il demonio suggestiona talmente da far pensare che tutto non abbia senso e che tutto sia inutile.

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Eppure anche in questo c’è una bellezza che solo il Cristianesimo ha: sapere che ciò che conta non è quello che si fa, né il consenso di chissà chi, bensì fare ogni cosa nella Grazia di Dio.

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L’importante non è necessariamente il calore di Dio, ma fare tutto con Lui e per Lui.

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E così anche ciò che è insignificante diventa invece più significativo di tutto.

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Perciò Santa Teresina dice: Quanto è ricco di amore il martirio nascosto, perché Gesù solo lo vede. Non sarà mai rivelato alle creature sulla terra, ma quando l’Agnello aprirà il libro della vita, che stupore per la corte celeste sentire proclamare, insieme con quello dei missionari e dei martiri, il nome di povere bambine che non avranno mai compiuto azioni strepitose!

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Come il grano dorato che ci dona la fragranza del pane: questa bontà che allieta le nostre tavole è frutto del seme che ha lavorato nel buio e nel freddo della terra umida.

Al Signore Gesù

Signore, non voglio per ciò che dovrò fare né il tepore né la luce, non mi interessa se sarò chiamato a fare grandi cose o rimanere da solo a soffrire, l’importante è che non mi ribelli alla tua volontà e che faccia tutto con Te e per Te.

Alla Regina dello Splendore

Madre, quando facevi il pane o qualche dolcetto per Il tuo Divin Figlio avrai pensato al segreto del grano e a come il seme lavora di nascosto.

Tu stessa hai scelto il nascondimento e il silenzio.

Per Te Dio riservò il freddo del rifiuto, che il mondo riservò anche al tuo Gesù …e il buio della Croce.

Eppure il Signore ti ha voluto Regina dell’universo intero.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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