A proposito di Siria: un altro scandalo attesta finanziamenti occidentali ai jihadisti

Selezionato da blog.ilgiornale.it – Autore: Giampaolo Rossi

Nei giorni in cui Vladimir Putin annuncia la sconfitta definitiva dell’Isis in Siria e la dissoluzione del Califfato, continuano ad emergere le complicità dell’Occidente con i tagliagole islamisti (siano essi Daesh o bande legate al complesso universo jihadista sunnita) .

L’ultima in ordine di tempo è quella relativa allo scandalo dei finanziamenti per l’addestramento e l’organizzazione della Libera Polizia Siriana (FSP – Free Syrian Police) nei territori occupati dai ribelli anti-Assad, nell’ambito del programma AJACS (Access to Justice and Community Security Project).

Il progetto è nato nel 2014 da un’idea del generale Adeeb al-Shallaf, capo della polizia di Raqqa che tre anni prima aveva disertato dopo essersi rifiutato di eseguire gli ordini dei suoi superiori di sparare sui civili in rivolta (secondo la sua versione), fuggendo con la famiglia in Turchia; qui ha iniziato ad operare con i Servizi d’intelligence britannici; e sono stati proprio gli inglesi a mettere in piedi il progetto di un corpo di polizia locale “disarmato” con l’obiettivo di mantenere una parvenza di ordine legale nei territori “liberati” sotto il controllo dei ribelli e sottomessi ai gruppi radicali jihadisti di Al Qaeda e Al-Nusra.

La FSP è più che altro, una sorta di servizio civile che aiuta la popolazione a sopravvivere alle condizioni di terrore e anarchia conseguenza della liberazione: danno supporto logistico, protezione ai civili lungo i corridoi controllati dai cecchini, individuano ordigni inesplosi, consentono il mantenimento ed il controllo di un ordine legale scomparso con la guerra civile.
Gli uomini della FSP sono disarmati per evitare di essere confusi con una delle tante fazioni armate jihadiste che governano i territori “liberati” dagli alleati.

Ma le ambiguità legate a questa presunta forza di polizia sono molte e taciute in Occidente (come è visibile anche in questo video).

Il progetto AJACS è finanziato da diversi paesi occidentali: oltre alla Gran Bretagna, anche Stati Uniti, Canada, Danimarca, Olanda e Germania.

La gestione dei finanziamenti è affidata ad un’organizzazione privata: la Adam Smith International, una delle più importanti società al mondo di “consulenza governativa” e “crisis management”,  emanazione di Adam Smith Institute, il potente think tank britannico con stretti legami con il Foreign Office e al centro di diverse critiche internazionali per la scarsa trasparenza dei suoi finanziatori.

Qualche giorno fa, la BBC ha mandato in onda un’inchiesta dal titolo “Jihadis you pay for“ in cui ha denunciato come i soldi del programma AJACS siano finiti in realtà, nelle tasche delle organizzazioni jihadiste legate ad Al-Nusra e altri gruppi terroristici che l’Occidente ha finanziato ed armato sotto l’etichetta di “ribelli moderati” durante tutto il periodo dell’Amministrazione Obama. L’inchiesta è stata realizzata all’interno di “Panorama”, uno dei format di giornalismo investigativo più famoso al mondo.

Nel servizio della BBC si parlava anche di complicità  di agenti FSP in esecuzioni sommarie; in special modo nella lapidazione di due donne da parte di integralisti islamici.

Lo scandalo è forte tanto che i responsabili della Adam Smith International sono scesi in campo accusando la BBC di giornalismo “falso e fuorviante”Non hanno smentito la notizia ma hanno affermato che dei 20 milioni di dollari messi nel progetto, meno di 2 mila dollari sono “finiti involontariamente nelle mani” di ufficiali della FSP con legami con gruppi jihadisti che però sono stati prontamente rimossi. Poche unità rispetto agli oltre 3000 membri della FSP.

La difesa d’ufficio non ha impedito che lo scandalo scoppiasse tanto che, sia il Foreign Office che il governo danese hanno annunciato che bloccheranno i finanziamenti alla FSP, fin quando non sarà fatta piena luce su ciò che è accaduto.

In Gran Bretagna c’è sempre più preoccupazione per l’utilizzo di appaltatori privati strettamente legati ai servizi d’intelligence occidentali, a cui viene consegnata la gestione di progetti centrali nelle strategie geopolitiche di Londra.
In modo particolare preoccupa il ruolo del  CSSF (Conflict, Stability and Security Fund), l’organismo governativo che raccoglie buon parte dei finanziamenti britannici per attività non convenzionali in paesi stranieri; di esso ci siamo interessati in relazione alla campagna di infowar e manipolazione mediatica messa in atto dal governo inglese in Ucraina

Ma lo scandalo conferma ciò che da sempre si sa sulla guerra in Siria: al di sotto della narrazione occidentale sui “ribelli moderati”, eroici combattenti per la libertà contro il perverso regime siriano, emerge chiara la commistione tra gruppi terroristi e fazioni anti-Assad finanziate dall’Occidente.

Un altro caso tipico di cui abbiamo più volte parlato, è quello dei White Helmets, la mitica Organizzazione umanitaria finanziata dall’Occidente e dai sauditi, celebrata persino da Hollywood e da sempre legata ai più feroci gruppi terroristici islamici operanti in Siria.

Uno degli ultimi video che li riguarda è questo in cui volontari dell’organizzazione partecipano ai raduni di Abdullah al-Muhaysini, leader del Jabhat Fateh al-Sham, l’organizzazione terroristica che ha preso il posto di Al Nusra.

La guerra siriana sta giungendo al suo epilogo. Ora che l’Isis è stato distrutto grazie all’intervento russo ed iraniano e al nuovo corso imposto dall’Amministrazione Trump che ha eliminato le criminali complicità di Obama; ora che le grandi potenze internazionali si apprestano a definire la fase di ricostruzione della Siria occorre che l’Occidente abbandoni le ambiguità avute finora nel caos mediorientale, generato da disegni folli e criminali.

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