ANNUNCIAZIONE – Gli auguri de Il Cammino dei Tre Sentieri

L’Annunciazione è il vero centro della Storia, perché è il momento in cui avviene l’Incarnazione. Non a caso i medioevali solevano far iniziare l’anno nuovo proprio da questa ricorrenza.

Infatti, da quel “sì” cambia tutto.

Non cambia la Storia, non sorge una nuova Storia, bensì ritorna la vera Storia ch’era stata distrutta con il peccato originale.

Ma questo momento apicale non avviene nel clamore.

Un dialogo sereno, dolce, realizza l’Avvenimento che darà senso a tutto.

Che differenza tra il silenzio della Casa di Nazareth e il chiasso delle grandi città del tempo!

La Salvezza non si realizza nel disordine rumoroso di Gerusalemme, di Alessandria d’Egitto o di Roma, ma nella tranquillità di quel semplice dialogo fra l’Angelo e Maria. Non il Tempio di Gerusalemme con la confusione di mercanti, pellegrini e sacerdoti. Non il Foro romano con le complicate discussioni politiche e amministrative dove si decidevano le sorti di un impero. Ma la quiete sconcertante dei respiri profondi di Maria, dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti…e finalmente del suo fedele assenso:…“Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto.” (Luca 1,38). Lì si è decisa la Storia!

Dio ha voluto che da quei respiri, da quei pensieri, da quei sentimenti e da quel fedele assenso della Vergine, si realizzasse l’umanamente inimmaginabile: Dio che diventa uomo!

Se la Madonna avesse detto “no” (cosa che per i doni che Ella aveva ricevuto non sarebbe stato possibile) si sarebbe verificato una sorta di nuovo peccato originale. Dio sarebbe stato nuovamente rifiutato dall’uomo, tutta la Storia della Salvezza sarebbe stata vanificata.

Se Maria si fosse rifiutata di divenire la madre del Salvatore, per l’umanità intera non ci sarebbe stata la salvezza. Non solo per l’umanità successiva all’Annunciazione, ma anche per tutti quei giusti vissuti prima e che attendevano la redenzione del mondo. Ma non solo l’umanità di tutti i tempi, l’universo intero avrebbe dovuto rinunciare alla salvezza, perché l’universo intero era stato ferito dal Peccato e anch’esso attendeva la redenzione.

Nei momenti in cui la Vergine stava per rispondere all’Angelo, tutto il reale era in attesa ansiosa, tutto pendeva dalle labbra e dal cuore di quell’umile fanciulla di Galilea.

Se il Natale è la festa dell’epifania, cioè della manifestazione visibile del divino, l’Annunciazione è invece il Dio che si fa uomo.

L’Annunciazione è l’Eterno che entra nel Tempo.

L’Annunciazione è l’Infinito che riempie di Senso il finito…

Auguri a tutti di una santa festa dell’Annunciazione

Il Cammino dei Tre Sentieri


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