BORRACCIA: 1° aprile

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che, a differenza del cibo che si deve prendere ad orario, si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

“Gli Apostoli hanno vinto con il martirio. Gesù con la Croce! Aspetta e confida. Gesù ha vinto il mondo e lo ha vinto già interamente. Non c’è lotta che cominci, che egli non l’abbia già vinta. Dunque riposa in Lui ed aspetta con pace l’ora Sua”.

(Servo di Dio don Dolindo Ruotolo)

I SORSI

1

Cari pellegrini, abbiamo da poco terminato di camminare. Per ore i nostri piedi hanno proseguito su un duro sentiero: salite e discese… e poi ancora discese e salite. I muscoli sono a pezzi. Arriviamo a destinazione e dinanzi a noi vediamo delle comode e soffici poltrone; d’istinto ci abbandoniamo su di esse. Sono talmente comode che è come ci abbracciassero. In quella comodità spariscono fatica e fastidi muscolari.

2

Nelle parole che fanno da acqua di questa borraccia il Servo di Dio don Dolindo Ruotolo (1882-1970) dice tre cose: primo, non c’è vita senza conformazione alla Croce; secondo, non c’è salvezza senza confidare; terzo, non c’è felicità possibile senza “riposare” nella volontà del Signore.

3

Come è stolto il “mondo” che non capisce che ogni umano sforzo di eliminare la sofferenza sia quanto di più assurdo possa esistere.

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Certo, la sofferenza va “smorzata”, bisogna fare tutto ciò che è umanamente possibile affinché se ne possa trarre sollievo, ma credere che possa esistere una vita, qui, sulla terra, priva della sofferenza è una stolta ed anche pericolosa utopia, che non ha nulla a che vedere con il Cristianesimo, con il suo realismo e con il suo autentico messaggio.

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Da qui una bellezza della Verità Cattolica. Dal momento che il Dio cristiano non si limita a consolare sulla sofferenza, bensì è venuto Lui stesso a viverla, allora non ci resta che orientare la nostra vita sulla Speranza: confidare in Lui e basta.

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Gesù, con la sofferenza, ha vinto; e anche noi, con la sofferenza, possiamo vincere. Altro che fallimento!

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Per il “mondo” la sofferenza è un fallimento, per il cristiano un trionfo.

8

Ma il Dio cristiano non ci dice solo che dobbiamo confidare in Lui, dice anche che dobbiamo conformarci a Lui. Don Dolindo Ruotolo utilizza l’espressione “riposare” in Gesù.

9

Quand’è che si riposa bene? Quando il proprio corpo trova un giaciglio comodo. Su una pietra non si riposa bene, né sulla nuda terra. Ci si riposa su un soffice letto, su una poltrona, perché solo così il corpo trova una morbidezza che “accompagna” veramente la forma del corpo.

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Ebbene, questo –in un certo qual modo- accade nella vita cristiana. Gesù è Colui in cui tutto il nostro essere trova adeguato riposo, in cui il nostro essere trova comprensione, adattamento, ristoro.

11

Torniamo all’immagine da cui siamo partiti: la Croce, pur essendo un patibolo di dolore, solo Gesù ce la può trasformare in una “soffice poltrona” che accolga, che abbracci e tempri …per poterci poi rialzare e affrontare nuove fatiche.

Al Signore Gesù

Signore, fa che confida in Te e aspetti serenamente la tua vittoria.

Fammi riposare in Te, aspettando la tua ora.

Alla Regina dello Splendore

Madre, dona ai miei affanni e alle mie ansie, il riposo più bello: il tuo Gesù.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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