BORRACCIA – 2 marzo

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi”  sono i punti della meditazione.


L’ACQUA

“Dio è infinito perché non sta in qualche luogo, ma tutto è in Lui…”

(Sant’Ilario di Poiters – Trattato sulla Trinità)

I SORSI

1

Cari pellegrini, immaginiamo questa scena buffa. Un signore entra in una concessionaria di auto e dice: “Voglio acquistare un’auto affidabile, ma senza l’optional del motore!” Ovviamente l’impiegato della concessionaria non può che pensare: questi ha bisogno di un buon medico!

2

L’acqua di questa borraccia afferma che Dio è infinito, non solo perché è dappertutto, ma perché tutto è in Lui.

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E’ un’affermazione, questa, che può far storcere il naso, nel senso che potrebbe essere teologicamente e filosoficamente ambigua. Dire che tutto è in Dio può condurre alla convinzione panteistica secondo cui tutto sia Dio; e il panteismo è un gravissimo errore.

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In realtà sant’Ilario di Poiters, che aveva dottrina ben solida, vuol dirci un’altra cosa; ovvero che tutto ciò che esiste trova ragione in Dio.

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Si tratta di una ragione filosofica, infatti Dio non solo ha creato ciò che esiste, ma è anche causa sussistente di ciò che esiste, nel senso che mantiene nell’essere la realtà.

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Si tratta anche di una ragione di vita. Ovvero che nulla può essere apprezzato nella realtà se non in Dio. Insomma, è Dio che può dare senso e gusto a tutto.

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Tra i peccati gravi quelli ancora più gravi sono i peccati che fanno riferimento al Primo Comandamento e tra questi vi è l’idolatria; cioè il trasformare qualcosa del reale da mezzo a fine, il ritenere che questo qualcosa possa sostituirsi a Dio…

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…ma anche anche il ritenere questo qualcosa come una realtà che possa prescindere da Dio.

9

La menzogna del nostro tempo non è tanto rifiutare teoricamente Dio, bensì relegare Dio ai margini, trasformarlo da sostanza in accidente.

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Si tratta di una trasformazione strutturale, costitutiva: da un Dio vero ad un Dio fantoccio; da un Dio vivo ad un Dio di “plastica”.

11

Ogni tanto parlare di Dio -meglio: del divino- può essere gratificante. Ogni tanto parlare di spiritualità genericamente intesa, può essere “terapeutico”. Ma verrebbe da chiedersi: Cos’è questo divino? Cosa è questa spiritualità?

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Quando parliamo di Dio, parliamo davvero di Colui che è il fine della nostra vita?

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Quando parliamo di Dio, parliamo davvero di Colui senza il quale la vita non avrebbe senso?

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Oppure ne parliamo come un optional che può arricchire la sostanza, ma non sostituirla?

15

Se Dio fosse solo un orpello, allora faremmo come il folle dell’immagine da cui siamo partiti, il quale pensa che un’auto possa fare a meno del motore.

Al Signore Gesù

Signore, fa che Tu sia il centro della mia vita.

Che il mio esistere ruoti solo su di Te.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei Colei che ha sempre vissuto solo di Dio.

Dio ti dava il respiro e Tu davi, nel tuo grembo, il respiro a Dio.

Dio ti donava la vita e Tu, nel tuo grembo, davi la vita a Dio.

Questa bellezza la vengo a vivere con Te.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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