BORRACCIA – 31 agosto

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

“Il regno dei Cieli è simile ad un granello di senape che diviene un grande albero: così che gli uccelli dell’aria vanno e si riposano sui suoi rami”

(Matteo 13)

I SORSI

1

Cari pellegrini, un ambiente profumato rende gradevole la presenza. Ma -se ci si riflette- si tratta di una gradevole presenza grazie ad un’altra “presenza”, la “presenza” di qualcosa che non si vede, ma che si rende facilmente percepibile.

2

Nell’acqua di questa borraccia si dice che il Regno dei Cieli è simile ad un granello di senape da cui vien fuori un grande albero e da questo, poi, scaturiranno enormi rami disposti ad ospitare gli uccelli.

3

C’è dunque un concetto centrale in questa immagine ed è il fatto che da una piccola cosa, ma piena di vita, verranno fuori degli effetti che daranno agio, ospitalità, che renderanno confortante e gradevole l’essere lì.

4

Il granello di senape è molto piccolo, ma in sé ha una vita che si sviluppa e che lo fa divenire un grande albero. Un albero talmente grande da avere rami che dipartono in tutte le direzioni e che si rendono capaci di offrire nido agli uccelli.

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E’ l’immagine del Regno dei Cieli, ovvero della presenza e della signoria di Dio.

6

Chi riconosce Dio, ma soprattutto chi riconosce la signoria di Dio nella propria vita, e lo rende a sua volta presente nel mondo, produce degli effetti. Il primo fra questi è la regalità di Dio nella società.

7

Cari pellegrini, spesso diciamo che bisogna far trionfare socialmente Cristo. Giustissimo! Negare questa esigenza, vuol dire cadere in una prospettiva laicista che (a dispetto di ciò che afferma la teologia neomodernista) non è per nulla compatibile con la Verità Cattolica.

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Ma come si può e si deve rendere possibile tutto questo? Risposta: facendo regnare Cristo nella propria anima.

9

Se davvero Cristo regna nell’anima, allora diventa consequenziale trasferire questa signoria anche nel luogo dove si è personalmente presenti.

10

Insomma, dal proprio cuore alla propria società. Che altro non è che il passaggio dal granello di senape all’albero maestoso.

11

Il granello di senape è piccolo, insignificante, può essere facilmente spazzato via; eppure diventa ciò che diventa. Così anche il nostro cuore è quello che è, ma se alimentato e vivificato da Cristo, diviene capace di costruire un mondo dove Cristo regna; diventa capace di costruire la cristianità, cioè la società cristiana.

12

Cari pellegrini, torniamo all’immagine da cui siamo partiti: il profumo non si vede, si sente; il profumo è invisibile, ma è presente.

13

Dio non si vede, ma se lo rendiamo Signore della nostra anima con la Grazia, allora Dio la profuma; e questo profumo si renderà manifesto in tutto ciò che saremo chiamati a fare.

14

La signoria di Cristo è un profumo che si espande nella società, come i rami del grande albero del granello di senape che vanno in tutte le direzioni e accolgono teneramente gli uccelli del cielo.

Al Signore Gesù

Gesù, Tu sei il mio unico Signore.

A Te solo voglio prostrarmi.

E so bene che se non mi prostrerò dinanzi a Te, finirò con il prostrami dinanzi a tutto.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei la creatura che più “profuma” di Dio.

La Tua anima è piena di Grazia e dove Tu sei, lì tutto splende del tuo candore, della tua bellezza e del profumo del Vero.

Anch’io voglio beneficiare di queste bellezze.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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