BORRACCIA – 19 novembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Sant’Elisabetta di Ungheria, quando riceveva degli affronti e la sua vita si inaspriva di prove, faceva recitare il ‘Te Deum’.

(Dalla vita di sant’Elisabetta di Ungheria)

I SORSI

1

Cari pellegrini, sta piovendo intensamente. Non si può fare una passeggiata. Il vento rende ancora più fastidiosa la pioggia. E’ difficile potersi riparare. Non si può che rimanere in casa.

2

Un tempo di questo tipo non è confortante. Eppure c’è un bene. E’ un’acqua che è indispensabile per la terra. Addirittura -forzando un po’ i concetti- con quest’acqua si riempiranno le sorgenti e così, quando farà molto caldo e saremo sudati e assetati, avremo acqua pura per dissetarci.

3

Questa borraccia non ci offre una citazione, ma un fatto. Sant’Elisabetta di Ungheria ebbe una vita durissima. Rimase vedova quando i suoi figli erano molto piccoli. Per non aver voluto accettare ciò che i suoi parenti avevano deciso per lei, fu finanche cacciata dalla reggia. Ebbene, sapete cosa faceva quando le prove diventavano più dure? Non solo non si ribellava, non solo accettava tutto con rassegnazione, bensì invitava i frati a cantare il Te Deum, ovvero a ringraziare solennemente Dio.

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Insomma, sant’Elisabetta era convinta che dietro a quelle asprezze, dietro a quelle prove umanamente quasi (attenzione: quasi!) impossibili da sopportare, vi fosse la mano di Dio.

5

D’altronde è così. Dice giustamente un famoso detto spirituale: se tutto ciò che avviene non necessariamente è voluto da Dio, di sicuro tutto ciò che avviene è sempre permesso da Dio.

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Sant’Elisabetta, dunque, era convinta che se Dio permetteva quelle prove era per due motivi. Primo, perché attraverso di esse voleva purificarla e innalzarla. Secondo, perché voleva donarle una grazia ancora più grande per superarle.

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Il paradosso cristiano sta anche in questo. Dio può permettere delle prove durissime per poter donare ancor di più il suo amore e Se Stesso. Insomma, più grandi sono le prove che permette, più grande è la Grazia che Dio dona.

8

Dio non può non dare la grazia necessaria e sufficiente per vivere nel suo amore qualsiasi prova.

9

Il problema non è in Lui, ma in noi che non chiediamo questa grazia e non corrispondiamo, correndo il rischio di disperarci.

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Dio permette prove grandi per donare grazie ancora più grandi….

11

… come la pioggia fastidiosissima, ma che è indispensabile perché la natura possa donare grandi e indispensabili frutti.

Al Signore Gesù

Signore, la mia vita è tua.

Fanne ciò che vuoi.

Ti chiedo solo una cosa: che, malgrado tutto ciò che Tu permetterai, rimanga salda la mia Fede; e mi possa sempre rimettere -costi quel che costi- al Tuo amore, confidando totalmente.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei Colei che più di tutte ha ricevuto la Grazia da Dio: sei Piena di Grazia.

Eppure sei Colei che più di tutte le creature ha sofferto: sei l’Addolorata.

Amata da Dio, provata da Dio.

Vengo allora alla tua “scuola” per mettermi in questa sapiente prospettiva.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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