LA BORRACCIA – 16 ottobre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Ricordati di me, Signore, dominatore di ogni potenza (…)

(Libro di Ester)

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Cari pellegrini, alcuni sono amanti del rischio. Per esempio coloro che praticano i cosiddetti “sport estremi”. E’ ovvio che quando il rischio è troppo rischioso (ci scusiamo per il gioco di parole) non è possibile giustificarlo moralmente. Il rischio deve essere sempre proporzionato al fine. Un conto è rischiare per un ideale, altro è rischiare per il gusto di rischiare. Detto questo, coloro che hanno questa passione in realtà lo fanno perché confidano nei mezzi che utilizzano. Il pilota di Formula 1 confida nella tenuta dell’auto, colui che pratica il body jumping nella tenuta della corda, il deltaplanista nel deltaplano, ecc…

2

Nelle parole che fanno da acqua di questa borraccia ci si rivolge a Dio come colui che è “dominatore di ogni potenza”.

3

Dio, infatti, è colui al di sopra del quale non vi è nulla… nulla!

4

Dio è il Signore di tutto, dunque è il Dominatore di tutto.

5

Riflettiamo su questo: abbiamo la possibilità di chiedere aiuto non a chi sta nelle nostre stesse condizioni, nemmeno a chi ha qualche capacità un po’ superiore alle nostre. No. Noi abbiamo la possibilità di chiedere aiuto a Colui che è più potente di tutto. All’Onnipotente!

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La modernità si è costruita su una tentazione stupida, quella di pensare l’uomo come “capace” di se stesso, come risposta a se stesso, come realtà tutto sommato autosufficiente.

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E non a caso il processo della modernità è confluito nel delirio postmoderno che trova una espressione significativa in un altro delirio, quello della volontà di potenza nietzschiana.

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Quando, però, critichiamo -giustamente- la modernità e la postmodernità, siamo anche portati a gettare il bambino con l’acqua sporca; nel senso che condanniamo tanto la soluzione quanto il desiderio che sottendono la modernità. Il desiderio è quello di essere potenti, la risposta è trovare la potenza in se stessi.

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Invece dovremmo essere attenti. La modernità fallisce ed è pericolosissima nella risposta, ma non nel desiderio, che è invece strutturalmente umano.

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E’ giusto che l’uomo sperimenti la “potenza”. Ma dove può trovare questa potenza? Solo in Dio, non in se stesso.

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Con Dio si può tutto, perché Lui è il Tutto.

12

Dio è come il deltaplano che fa sì che l’uomo possa volare con le proprie braccia pur non potendo in natura farlo. E’ come la corda che permette di gettarsi in un abisso senza sfracellarsi al suolo. E’ come un bolide che ti fa arrivare a 300 all’ora senza farti uscire fuori strada.

Al Signore Gesù

Signore, se io voglio essere me stesso, ho bisogno di Te.

Se io voglio essere “grande”, ho bisogno della tua grandezza.

Se voglio essere “potente”, ho bisogno della tua potenza.

Lontano da Te, non c’è né grandezza, né potenza, né realizzazione possibile.

Senza di Te, finirei col non sapere nemmeno chi sono.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei la creatura più potente che esiste nell’universo intero, perché Tu convivi strettamente con la Potenza di Dio: l’hai generata finanche.

Immagino cosa potevi pensare quando il tuo piccolo Gesù si alimentava e vedevi crescere la sua statura, rinvigorire le sue ossa, aumentare i suoi muscoli. Eri Tu che davi a Lui questa possibilità. Eppure, anche in quei momenti, quel gracile bambino era il dominatore dell’universo, era l’Onnipotente.

Madre, per attingere alla potenza di Dio, devo essere al tuo fianco.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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