26 Aprile: Festa della Madonna del Buon Consiglio. Lo sai che volò dall’Albania fino a Genazzano?

In occasione della Festa della Madonna del Buon Consiglio ricordiamo l’evento straordinario di Genazzano e il miracolo permanente che contraddistingue il dipinto che in quel santuario si può venerare.

Riprendiamo un articolo pubblicato anni fa sulla rivista degli Araldi del Vangelo

Nelle remote terre dell’Albania, oltre il Mare Adriatico, si trova la piccola città di Scutari. Edificata su una collina scoscesa e con ai suoi piedi i fiumi Crina e Bojana, già nel XIII secolo la cittadina conteneva nei suoi domini un tesoro prezioso: la bell’immagine di “Santa Maria di Scutari”. Il Santuario che la custodiva si era trasformato nel centro di pellegrinaggio più frequentato del paese ed era per gli albanesi un importante punto di riferimento in materia di grazie e conforto spirituale.

Si tratta di un dipinto su di un sottile strato di intonaco, che misura 31 cm di larghezza e 42,5 cm di altezza. Questo affresco sacro è avvolto nella penombra del mistero e del miracolo: si ignora quando e da chi fu dipinto.

Intimità e unione dell’anima

Ci soffermiamo un po’ a contemplare questo meraviglioso dipinto.

Esso rappresenta la Santissima Vergine, dall’incomparabile affetto materno, che tiene tra le braccia Gesù Bambino, entrambi incoronati da un semplice arcobaleno. I colori sono soavi, sottili le linee dei volti ammirevoli.

Il Bambino Gesù trasmette il candore di un bambino e la saggezza di chi analizza tutta l’opera della creazione ed è il Signore del passato, del presente e del futuro. Con indicibile tenerezza, il Divino Infante preme leggermente il suo viso contro quello della Madre. Vi è tra di loro un’attraente intimità e l’unione di anime è chiaramente vista riflessa nello scambio di sguardi. Nostra Signora, in un altissimo atto di adorazione, sembra che stia cercando di indovinare ciò che accade dentro al proprio Figlio. Allo stesso tempo, Ella considera il fedele afflitto inginocchiato ai suoi piedi e, in qualche modo, lo rende partecipe del celestiale convivio che contempliamo in questo quadro. Non sarà necessario dire, basta che il devoto si avvicini a Lei, per sentire l’opera dell’azione balsamica nella propria anima.

Scanderbeg, uomo Provvidenziale

Nella metà del XIV secolo, l’Albania viveva un periodo costellato da diversi problemi. Dopo essere stata disputata dai popoli vicini, fu invasa dal potente impero turco.

Essendo sprovvista di una struttura militare capace di resistere al potente avversario, il popolo afflitto pregava, confidando nell’ausilio dei cieli. L’effetto di queste preghiere non si fece attendere: in quest’emergenza apparve un uomo di Dio, di nobile lignaggio e devotissimo di Nostra Signora, deciso a lottare in favore della Patrona e della libertà del suo paese. Il suo nome è Giorgio Castriota, chiamato in albanese Scanderbeg.

A costo di immensi sforzi bellici, egli riuscì a mantenere l’unità e la fede del suo popolo. Le cronache dell’epoca esaltano le sue gesta e quelle dei valorosi albanesi che, spinti dal suo ardore, lottavano al suo fianco.

Negli gli intervalli tra i combattimenti, essi si inginocchiavano supplicanti ai piedi di “Santa Maria di Scutari”, e da lì uscivano rafforzati; grazie a ciò ottenevano portentose e decisive vittorie contro il nemico della Fede. Già allora splendeva una caratteristica di Colei che in futuro sarebbe stata conosciuta in tutto il mondo come la Madre del Buon Consiglio: fortificare tutti coloro che nel buon combattimento, Le si avvicinano alla ricerca di animo e coraggio.

Dopo 23 anni di lotte, Scanderbeg lasciò la vita terrena. La mancanza di questo pietoso leader fu irreparabile.

Tutti nutrivano il presentimento di una prossima sconfitta. Il popolo si trovava nella tragica alternativa di abbandonare la patria oppure di sottomettersi alla schiavitù dei turchi.

Avvolta in luminosa nuvola

In questa situazione dubbiosa, la Vergine dell’affresco compare in sogno a due dei valorosi soldati di Scanderbeg, chiamati Georgis e De Sclavis, ordinando loro di seguirLa in un lungo viaggio. Ella inspirava loro una grande fiducia, e stare inginocchiati ai suoi piedi era per loro un motivo di grande consolazione.

Una certa mattina, mentre erano entrambi in fervorosa preghiera, videro il più grande miracolo della loro vita.

Il meraviglioso affresco si staccò dal muro e, condotto da angeli, avvolto in una candida e luminosa nuvola, si ritirò soavemente dalla stanza. Possiamo bene immaginare la reazione dei bravi uomini! Attoniti, accompagnarono Nostra Signora che avanzava su per i cieli di Scutari. Quando si resero conto, erano ai margini del Mare Adriatico. Avevano percorso trenta chilometri senza stancarsi! Sempre avvolta in una candida nuvola, la miracolosa immagine avanzò dentro il mare.

Perplessi, Georgis e De Sclavis non vollero lasciarla per nessun motivo. Verificarono, allora, stupefatti e euforici, che sotto i loro piedi le acque si trasformavano in solidi diamanti, tornando allo stato liquido dopo il loro passaggio. Che miracolo! Come San Pietro sul lago di Gennesaret, questi due uomini camminarono sul Mare Adriatico, guidati dalla propria “Stella del Mare”.

 
 

Senza saper dire per quanto tempo camminarono, né quanti chilometri abbiano lasciato alle spalle, i bravi devoti videro nuove spiagge. Si trovavano adesso sulla Penisola Italica! Ma allora….dov’è Santa Maria di Scutari? Guardarono da un lato…guardarono dall’altro. Sentirono parlare un’altra lingua, sentirono un ambiente diverso dalla loro Albania…

Ma non vedevano più la Signora della nuvola luminosa. Era sparita….Che sofferenza! Cominciarono quindi, una ricerca instancabile. 

Petruccia, una donna di Fede

In questa stessa epoca, nella piccola città di Genazzano, non lontano da Roma, viveva una pietosa vedova chiamata Petruccia di Nocera, già ottantenne.

Signora di grande rettitudine e solida vita interiore, degna terziaria dell’ordine agostiniano, la sua eredità le bastava appena per vivere modestamente.

Petruccia era molto devota della Madre del Buon Consiglio, venerata in una vecchia chiesa di Genazzano. Questa pietosa signora ricevette dallo Spirito Santo la seguente rivelazione: “Maria Santissima, nella sua immagine di Scutari, desidera uscire dall’Albania”. Molto sorpresa da questa comunicazione soprannaturale, Petruccia si spaventò ancor più nel ricevere dalla stessa Vergine Santissima l’ordine espresso di edificare il tempio che avrebbe dovuto accogliere il suo affresco, così come la promessa di essere soccorsa in tempo opportuno.

Petruccia iniziò allora la ricostruzione della piccola chiesa. Impiegò tutte le sue risorse…le quali finirono quando le pareti avevano soltanto un metro di altezza. Ella diventò oggetto di scherno e di sarcasmi da parte degli scettici abitanti della piccola città, che la chiamavano pazza, visionaria, imprudente, antiquata. Affrontò fiduciosa questa difficoltà, così come Noè, di cui tutti si burlarono mentre costruiva l’arca.

“Un miracolo! Un miracolo!”

Era il 25 aprile 1467, festa di San Marco, patrono di Genazzano.

 
 

Alle due del pomeriggio, Petruccia si incamminò verso la chiesa, passando per il movimentato mercato in cui i venditori offrivano dai tessuti portati da Genova e Venezia fino ad un elisir dell’eterna gioventù, oppure un “potentissimo” liquore contro qualsiasi tipo di febbre.

In mezzo a questo tumulto, il popolo ascoltò una melodia di rara bellezza, proveniente dal cielo. Si fece silenzio e tutti notarono che quella musica proveniva da una nuvoletta bianca, così luminosa che offuscava i raggi dello stesso sole. Essa scese gradualmente e si diresse verso la parete incompiuta di una cappella laterale. La folla vi accorse stupefatta, riempì la piccola stanza e vide la nuvola disfarsi.

Eccolo lì – sospeso in aria, senza nessun supporto visibile – il sacro affresco, la Signora del Buon Consiglio! “Un miracolo! Un miracolo! – gridarono tutti. Che gioia per Petruccia, quanto conforto per Georgis e De Sclavis quando poterono arrivarvi!

Era così confermato il superiore disegno della costruzione iniziata. Ebbe inizio, quindi, a Genazzano, un lungo e ininterrotto susseguirsi di miracoli e di grazie che Nostra Signora concesse in quel luogo.

 
 

Il Papa Paolo II, appena seppe di ciò che era accaduto, vi inviò due prelati di fiducia per verificare.

Essi constatarono la veridicità di ciò che si diceva e testimoniarono, quotidianamente, innumerevoli guarigioni, conversioni e prodigi realizzati dalla Madre del Buon Consiglio. Nei primi 110 giorni dopo l’arrivo di Nostra Signora furono registrati 161 miracoli.

Consiglio, correzione, orientamento: grandi favori

Tra i suoi grandi devoti spiccarono i Papi San Pio V, Leone XIII – che incluse l’invocazione Madre del Buon Consiglio nelle Litanie Lauretane – San Pio X, Paolo VI, Giovanni Paolo II e numerosi santi come San Paolo della Croce, San Giovanni Bosco, Sant’Alfonso de Liguori, il beato Orione. Nello stesso Santuario di Genazzano, si può venerare il corpo incorrotto del Beato Stefano Bellesini, uno dei suoi parroci, grande propagatore della devozione alla Madre del Buon Consiglio.

(…)

I più grandi miracoli Ella li compie nell’anima di ciascuno, consigliando, correggendo, orientando.

 
 

Chi potrà venerare il miracoloso dipinto della Madre del Buon Consiglio a Genazzano, comproverà personalmente il fiume di grazie che emana da quella celestiale fisionomia. 

Un miracolo permanente

Nel XIX secolo, un rinomato studioso di questo celestiale fenomeno ha osservato:

“Tutte queste meraviglie (della Santa Immagine) si riassumono, infine, nel prodigio continuo che consiste nel ritrovare oggi quest’immagine nello stesso posto e allo stesso modo in cui fu lasciata dalla nuvola nel giorno della sua apparizione, alla presenza di tutto un popolo che ebbe allora la felicità di vederla per la prima volta. Essa si è posata ad una piccola altezza da terra, ad una distanza di circa un dito dalla parete nuova e rustica della cappella di San Biagio, e lì rimase, sospesa senza alcun supporto” . (Raffaele Buonanno, Memorie Storiche della Immagine de Maria, SS. Del Buon Consiglio Che si venera in Genezzano, Tipografia dell’Immacolata, Napoli, 20 ed., 1880, p. 44).

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1 Comment on "26 Aprile: Festa della Madonna del Buon Consiglio. Lo sai che volò dall’Albania fino a Genazzano?"

  1. Sono senza parole!Madre del Buon Consiglio guidami!

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