MESSA DEL GIORNO (con meditazione) – Domenica di Sessagesima

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Introito

(Salmo 43,23-26)

Risvegliati, perché dormi, o Signore? Déstati, e non rigettarci per sempre. Perché nascondi il tuo volto, diméntico della nostra tribolazione? Giace a terra il nostro corpo: sorgi in nostro aiuto, o Signore, e liberaci.

(Salmo 43,2)

O Dio, lo udimmo coi nostri orecchi: ce lo hanno raccontato i nostri padri.


Epistola

(2 Corinti 11,19-33; 12,1-9)

Fratelli, voi, che siete saggi, li sopportate volentieri i pazzi; infatti, se uno vi asservisce, se vi spolpa, se vi ruba, se vi tratta con alterigia, se vi piglia a schiaffi, lo sopportate! Lo dico con vergogna, come chi è stato debole da questo lato; del resto, in qualunque altra cosa uno ardisca vantarsi (parlo da stolto) ardisco anch’io. Sono essi Ebrei? Anch’io. Sono Israeliti? Anch’io. Sono discendenti di Abramo? Anch’io. Sono ministri di Cristo? (Parlo da stolto) lo son più di loro: più di loro nelle fatiche, più di loro nelle carceri, molto più nelle battiture, e spesso mi son trovato nei pericoli di morte. Dai Giudei cinque volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio; ho passato una notte e un giorno nel profondo del mare. Spesso in viaggio, tra i pericoli dei fiumi, pericoli degli assassini, pericoli da parte dei miei connazionali, pericoli dei Gentili, pericoli nelle città, pericoli nel deserto, pericoli in mare, pericoli dai falsi fratelli. Nella fatica, nella miseria, in continue vigilie, nella fame, nella sete, nei frequenti digiuni, nel freddo e nella nudità. Oltre a quello che mi viene dal di fuori, ho anche l’affanno quotidiano, la cura di tutte le Chiese. Chi è debole, senza che io ne soffra? Chi si scandalizza, senza che io ne arda? Se c’è bisogno di gloriarsi, mi glorierò di ciò che è proprio della mia debolezza. Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, il quale è benedetto nei secoli, sa ch’io non mento. A Damasco, il governatore del re Areta aveva posto guardie intorno alla città dei Damasceni, per catturarmi, e da una finestra fui calato in una cesta lungo il muro e così scampai dalle sue mani. Se c’è bisogno di gloriarsi (veramente non sarebbe utile!) verrò alle visioni ed alle rivelazioni del Signore. Io conosco un uomo in Cristo, il quale quattordici anni fa (se fu col corpo o senza il corpo, non lo so, lo sa Dio) fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest’uomo (se col corpo, o fuori del corpo, non lo so, lo sa Dio) fu rapito in paradiso e udì parole arcane che non è lecito all’uomo di proferire. Riguardo a quest’uomo, potrei gloriarmi; ma riguardo a me non mi glorierò che della mia debolezza. Però, anche se volessi gloriarmi, non sarei un pazzo, perché direi la verità; ma me ne astengo, per il timore che qualcuno non mi stimi più di quello che vede in me o che sente da me. E affinché la grandezza delle rivelazioni non mi facesse insuperbire, m’è stato dato lo stimolo della mia carne, un angelo di satana che mi schiaffeggi. Tre volte ne pregai il Signore, perché lo allontanasse da me. Ed Egli mi ha detto: Ti basta la mia grazia, perché la mia potenza si fa meglio sentire nella debolezza. Volentieri dunque mi glorierò nelle mie infermità, affinché abiti in me la potenza di Cristo.


Graduale

(Salmo 82,19; 82,14)

Riconoscano le genti, o Dio, che tu solo sei l’Altissimo, sovrano di tutta la terra. Dio mio, riducili come grumolo rotante e paglia travolta dal vento.


Vangelo

(Luca 8,4-15)

In quel tempo: radunandosi e accorrendo a Gesù dalle città gran folla, disse in parabola: Andò il seminatore a seminare la sua semenza e nel seminarla, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e la beccarono gli uccelli dell’aria; parte cadde sul sasso e, appena nata, si seccò, non avendo umore; parte cadde tra le spine, e queste, cresciute insieme, la soffocarono; parte poi cadde in buon terreno e, cresciuta, diede il centuplo. Ciò detto esclamò: Chi ha orecchie da intendere intenda. E i suoi discepoli gli chiesero che volesse mai dire questa parabola. Ed Egli rispose loro: A voi è concesso d’intendere il mistero del regno di Dio; ma a tutti gli altri parlo in parabole, affinché guardando non vedano, ed ascoltando non intendano. Ecco il significato della parabola: la semenza è la parola di Dio. Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore affinché non credano e non si salvino. E quelli sul sasso sono coloro che, udita la parola, l’accolgono con gioia; ma non hanno radice, e credono quindi per un certo tempo e poi al tempo della tentazione si tirano indietro. Seme caduto fra le spine sono coloro che hanno ascoltato, ma, coll’andare avanti, restano soffocati da cure, da ricchezze, e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturare. Seme poi caduto in buon terreno sono coloro che ritengono la parola ascoltata in un cuore buono e perfetto, e perseverando, portano frutto.


Meditazione

  1. …la semenza è la parola di Dio. Quelli lungo la strada sono coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro cuore affinché non credano e non si salvino…precisa Gesù spiegando la parabola del Seminatore.
  2. Dunque, non basta solo annunciare la Verità, occorre anche che questa Verità possa adeguatamente conservarsi e fruttificare in chi l’ha ascolta.
  3. Ecco perché ogni vero apostolato non può basarsi solo su un annuncio fatto bene. Ovviamente questa è una condizione irrinunciabile, ma occorre anche altro.
  4. Occorre che chi fa apostolato preghi e si sacrifichi.
  5. Senza la preghiera e il sacrificio non si aprono i cuori.
  6. Senza la preghiera e il sacrificio non si fa sì che la Verità affascini per essere gelosamente custodita da chi l’ha accettata.
  7. Senza la preghiera e il sacrificio non si annienta il demonio che fa di tutto per conservare l’errante nell’errore.

Alla Regina dello Splendore

  1. Madre, io voglio restare sempre vicino a te.
  2. Nel testimoniare ed annunciare la Verità del tuo divin Figlio, guidami tu.
  3. Fa che il Rosario sia l’arma che mi possa permettere di diffondere la Verità del tuo Divin Figlio.
  4. Regina dello Splendore, guidami nel cammino della vita.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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