Rubrica a cura di Corrado Gnerre
Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo.
Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia” è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica.
La vita, senza Cristo, è un brutto scherzo
(Diego Fabbri)
Gli scherzi possono essere di due tipi: quelli innocui e quelli cosiddetti “pesanti”.
I primi sono per far ridere. I secondi, se fanno ridere, fanno ridere gli altri, non certo chi li subisce.
Questi si chiamano “brutti scherzi”.
Il brutto scherzo è fastidioso, allarmante. A volte anche terrificante.
Fabbri dice che senza Cristo la vita è una sorta di “brutto scherzo”. E ha ragione.
Ciò che fa paura, infatti, non è tanto il dover soffrire, quanto il dover soffrire senza un “perché”.
E la risposta può essere unicamente nella Croce, nella Croce di Cristo.
Il resto è illusione: l’illusione allarmante di un brutto scherzo che dà la terribile sensazione della terra che si apre sotto i propri piedi.
Dell’abisso del non-senso che è pronto ad inghiottire ogni umano desiderio.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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