BORRACCIA – 28 dicembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

“(I pastori) si avvicinarono in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il Bambino posto nella mangiatoia, Dopo aver veduto, manifestarono ciò che era stato loro detto di questo bambino; e tutti quelli che li ascoltavano si meravigliavano di ciò che raccontavano loro i pastori.”

(Luca 2)

I SORSI

1

Cari pellegrini, vi sarà capitato di dovervi alzare presto per ammirare uno spettacolo della natura. Per esempio, un alba sul mare. Un piccolo sacrificio per gustare ciò che in un orario più comodo non può essere gustato.

2

C’è un particolare che colpisce nelle parole che abbiamo scelto come acqua di questa borraccia: coloro i quali ascoltavano i pastori raccontare, si meravigliavano.

3

La meraviglia (l’abbiamo detto più volte) nasce dalla scoperta di qualcosa di straordinario.

4

Lo straordinario, però, può essere bello ma anche brutto. Anche il mostruoso, l’orrido e il terrificante sono straordinari.

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La meraviglia è la reazione ad uno straordinario che colpisce in positivo.

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Inoltre, ci si meraviglia quando si osserva qualcosa d’immaginabile, ma che dentro di sé è come se lo si fosse da tempo desiderato.

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Torniamo all’acqua della borraccia. C’è una premessa che fa capire perché coloro che ascoltavano i pastori si aprivano alla meraviglia; ed è il fatto che tale meraviglia scaturiva da ciò che raccontavano i pastori, ma che questi stessi a loro volta avevano ascoltato: …manifestarono ciò che era stato loro detto di questo bambino; e tutti quelli che li ascoltavano si meravigliavano di ciò che raccontavano loro i pastori.

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Cosa avevano ascoltato i pastori? Che quel Bambino era la Salvezza incarnata, che quel Bambino era Dio fattosi uomo.

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Dunque, una meraviglia che imponeva un obbligo, quello stesso obbligo che aveva animato i pastori i quali erano corsi alla Mangiatoia. L’obbligo dell’adorazione.

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Chi ascoltava quei pastori, avrà pensato: …e adesso anch’io dovrò andare… non posso rimanermene qui senza andare a vedere tale meraviglia e prostrarmi dinanzi ad essa.

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Thomas Carlyle (1795-1881) dice giustamente che “la meraviglia è la base dell’adorazione”. Parafrasando le sue parole, potremmo dire che la meraviglia, quella suscitata da ciò che è sommamente Vero, sommamente Buono e sommamente Bello (cioè unicamente da Dio) obbliga all’adorazione.

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Ed ecco perché dinanzi all’annuncio “Dio si è fatto uomo”, non si può rimanere nell’indifferenza. Nel senso che l’indifferenza già di per sé è un rifiuto. Non c’è posto per l’ignavia!

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Dinanzi all’annuncio “Dio si è fatto uomo”, l’atteggiamento obbligante, perché unicamente ragionevole, è l’adorazione, con tutto ciò che all’adorazione consegue, ovvero il concepire il Dio fattosi uomo come il tutto e il padrone della propria vita e costruire su quell’Annuncio il proprio esistere.

14

Cari pellegrini, abbiamo iniziato evocando lo spettacolo dell’alba sul mare. Per esso vale la pena fare un piccolo sacrificio. Ma cos’è uno spettacolo della natura se non l’infinitesima parte del meraviglioso spettacolo di un Dio che è nato per noi?

Al Signore Gesù

Signore, voglio che la mia vita sia una continua adorazione di Te.

Qualsiasi cosa pensi, progetti e faccia, sia sempre il segno della meraviglia che Tu sei il mio Signore.

Alla Regina dello Splendore

Madre, da te vengo per vivere la meraviglia di appartenere al Tuo Divin Figlio.

Solo Tu mi puoi essere maestra a riguardo.

Mi stringo a Te per vivere questa bellezza.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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