BORRACCIA n.98

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


 L’ACQUA

“Dio non comanda l’impossibile, ma, comandando, ti ammonisce di fare ciò che puoi e di chiedere ciò che non puoi.”
(Concilio di Trento)

I SORSI

1

Cari pellegrini, molti di voi conosceranno la leggenda del pellicano. Si dice che questo uccello sia capace di strapparsi le carni con il becco per sfamare i figli. Tant’è che già nell’arte paleocristiana è rappresentato come simbolo di Cristo-Vittima.

2

Strapparsi le carni per fare del bene, per donarsi a chi è più prossimo, è qualcosa di meraviglioso, ma anche di naturale.

3

Di “meraviglioso”, nel senso di straordinario: sacrificare se stessi, il proprio benessere, la propria incolumità.

4

Di “naturale”, cioè di “ordinario”, perché ciò risponde ad uno scopo vero e giusto: aiutare coloro a cui si è data la vita: i figli.

5

Nell’ acqua di questa borraccia c’è una frase tratta dal Concilio di Trento (1545-1563) in cui si dicono tre cose. Primo: Dio non comanda l’impossibile. Secondo: Bisogna fare ciò che si può fare. Terzo: Bisogna chiedere a Dio l’aiuto per fare ciò che non si può fare. La conclusione è chiara: il peccato è sempre inescusabile!

6

E’ inescusabile perché Dio non abbandona mai nei momenti di difficoltà (la tentazione, la prova…).

7

Dio è disposto ad aiutarci e con Lui tutto diventa possibile. San Paolo lo dice chiaramente: “Tutto posso in Colui che mi dà la forza.” (Filippesi 4).

8

Forse abbiamo già ricordato altre volte la celebre frase di sant’Alfonso Maria dei Liguori: “Chi prega si salva, chi non prega non si salva.” Ancora una volta questa frase ci sta bene, perché va chiesta nella preghiera la grazia sufficiente e necessaria, per vincere qualsiasi tentazione e per fare sempre e comunque la volontà di Dio. Dio questa grazia non la può negare.

9

Il Signore può negare altre grazie che sembrano importanti, ma che nel suo progetto potrebbero non esserlo (di ordine materiale: guarigioni, successo, benessere…), ma non può mai negare le grazie che servono per la salvezza, come appunto il non peccare. Ecco perché è Gesù stesso a dirci: “Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.” (Marco 6).

10

Cari pellegrini, torniamo al pellicano. Abbiamo detto che ciò che questo animale fa è tanto “straordinario” quanto “ordinario”: “straordinario” in sé, ma “ordinario” perché giusto, ma anche perché possibile. Nel caso del pellicano gli viene istintivo (l’animale non è libero), nel caso nostro (in quanto esseri liberi) dobbiamo chiedere questa forza a Colui che solo ce la può dare: Dio.

Al Signore Gesù

Signore, tu sai bene quanto sia debole…e allora vengo a mendicare a Te la forza.

E so che con Te tutto mi sarà possibile.

Alla Regina dello Splendore

Madre, intercedi presso il tuo Divin Figlio.

Fa che mi doni la sua forza. Non per i miei meriti, ma perché sei Tu a chiederglielo.

Intanto, per sempre, voglio stare con te. Trovare conforto, consolazione e forza con la tua compagnia, protetto dal tuo Manto.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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