BORRACCIA – 10 maggio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


“Dice Gesù: ‘Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.”
(Giovanni 15)

I SORSI

1

Cari pellegrini, l’esempio che faremo adesso non è dei più “politicamente corretti” in questi tempi di pacifismo consolidato, ma ci va di farlo. D’altronde i grandi maestri di spiritualità non hanno mai rinunciato ad esempi di questo tipo.

2

Immaginiamoci nei pressi di un campo di battaglia. Ci sono due eserciti che si fronteggiano. Abbiamo quattro possibilità: scappare via, rimanere a guardare senza parteggiare, parteggiare per un esercito, oppure scegliere e andare a combattere tra le fila dell’esercito che si è scelto.

3

Cari pellegrini, forse avete mai riflettuto sul fatto che nel “Pater” diciamo “sia fatta la tua volontà” e non “sia pensato il tuo pensiero”?

4

Il rapporto con Dio, infatti, non è primariamente sul piano intellettuale, bensì su quello dell’amore, cioè della conformazione della propria volontà alla volontà di Dio.

5

Non che il rapporto “intellettuale” non sia importante, ma è importante nella misura in cui figura come un approccio propedeutico: prima si deve conoscere Dio e poi Lo si deve amare.

6

E’ sull’amore e non sulla conoscenza che si verrà giudicati. Tant’é che il miglior conoscitore di teologia è Lucifero, eppure egli sta dove sta: nell’inferno. Ha conosciuto, ma non ha amato.

7

Dunque, conformazione alla volontà di Dio.

8

Gesù lo dice chiaramente nelle parole che abbiamo scelto come acqua di questa borraccia: se si osservano i Comandamenti (conformazione alla Sua Volontà), si rimane nell’amore di Dio, cioè lo si ama davvero.

9

E Gesù stesso precisa che Lui ha fatto così: “…come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.

10

Meditando su queste parole, si capisce quanto il Cristianesimo sia la religione dell’amore per eccellenza. Non perché il cristiano debba essere sdolcinato ed accondiscendente, tutt’altro (il Cristianesimo è esigente e rigoroso… non rigorista, ma rigoroso), bensì perché il Cristianesimo si basa sulla conformazione della volontà della creatura alla volontà di Dio.

11

Cari pellegrini, con un po’ di sottigliezza e di sana pignoleria, possiamo dire che ci sono delle religioni che impongono esclusivamente una “scelta”, mentre il Cristianesimo impone non solo una scelta, ma anche un’adesione.

12

Mentre l’Ebraismo o l’Islam si fondano su un rapporto “formale”, dove non c’è una “vita interiore”, bensì ciò che conta è operare una “scelta”, appunto “formale”, ma senza che questa scelta tocchi profondamente l’animo e comporti dei radicali cambiamenti di vita, il Cristianesimo è invece “adesione” del cuore e disposizione -con la volontà- di conformare tutta la propria vita secondo questa “adesione”.

13

Scegliere non basta, occorre scegliere per aderire. Ed ecco il senso dell’immagine da cui siamo partiti: chi sceglie senza combattere, è un vile!

Al Signore Gesù

Signore, fammi osservare pienamente i tuoi comandamenti.

Fammi rimanere nel tuo amore.

Alla Regina dello Splendore

Madre, stretto a Te, i comandamenti del tuo Divin Figlio saranno per me la luce.

Saranno l’unico senso e criterio della mia vita.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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