BORRACCIA – 2 novembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

…ecco, adesso è il giorno della salvezza. 
(San Paolo, 2 Corinti 6)

I SORSI

1

Cari pellegrini, nel nostro cammino, ancora una volta, ci colpisce la bellezza di un fiore. Ci fermiamo e lo cogliamo. Ci va di ammirarlo perché c’è qualcosa che ci conquista. Il fiore è bello e questa bellezza ci suscita un pensiero: “Perché tanta magnificenza se poi sono pochi, o forse nessuno, a poterla ammirare? E perché tanta magnificenza se dopo brevissimo tempo questa non ci sarà più?”

2

Insomma, la bellezza straordinaria di un fiore molte volte è nel nascondimento (quanti fiori ci sono tra l’erba e non saranno mai ammirati) e in un tempo brevissimo (il fiore dura molto poco, poi appassisce).

3

L’ acqua di questa borraccia dice chiaramente che la Salvezza per un cristiano è già adesso. Infatti, la vita di Grazia è già un essere uniti a Dio. Certo, si tratta di una prefigurazione di ciò che in pienezza si potrà realizzare solo con la visione beatifica del Paradiso, ma è una prefigurazione che, pur essendo un “non ancora”, è comunque un “già”.

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Cari pellegrini, ci è necessario non solo guadagnare la Salvezza, ma anche vivere la Salvezza.

5

Vediamo perché è bene fare questa distinzione, che ovviamente non significa una separazione: guadagnare la Salvezza e vivere la Salvezza.

6

Non è certo sbagliato pensare che la Salvezza sia qualcosa da realizzare e conquistare, ma potrebbe essere insufficiente e forse perfino un po’ fuorviante. La Salvezza va vissuta già adesso, in questo preciso momento. Nemmeno un attimo deve trascorrere –se si vuole essere davvero cristiani- nel peccato e quindi senza la Grazia.

7

Ricordiamo sempre quanto siamo costati a Gesù. Quali patimenti, quali dolori, che umiliazioni …e poi la terribile morte sul patibolo della Croce.

8

E pensate che tutto questo possa giustificare un nostro indugio? Un nostro borghese tentennamento? Un nostro diplomatico tergiversare?

9

No. Se vogliamo conquistare l’eternità, non la dobbiamo attendere, bensì viverla già adesso.

10

Abbiamo scelto la bellezza di un fiore come immagine rappresentativa di questa borraccia e -come abbiamo detto- si tratta di uno splendore che ha due caratteristiche di fondo. Da una parte la magnificenza nel particolare dello spazio; dall’altra la magnificenza nel particolare del tempo. Infatti, la bellezza di un fiore è qualcosa di particolarmente circoscritto nello spazio. Cosa è un fiore rispetto alla grandezza di una montagna? Così la bellezza di un fiore è particolarmente circoscritto nel tempo: dura molto poco.

11

Ebbene, cari pellegrini, la bellezza di un fiore è simbolo di quella Salvezza che dobbiamo già vivere in questo momento: nella piccolezza e nelle fragilità spaziali e temporali del nostro essere e agire.

Al Signore Gesù

Signore, fa che consideri il peccato come la più grande disgrazia.

Signore, preferisco la morte, ma non offenderti mortalmente.

Nemmeno un attimo voglio vivere senza essere innestato in Te.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei colei che sin dal momento del concepimento ha vissuto la Salvezza.

Il peccato non ti ha mai macchiata.

Voglio stare sempre con Te.

Se sarò vero tuo figlio -ne sono certo- odierò il peccato.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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