BORRACCIA – 26 maggio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Figli della vera luce, fuggite la faziosità e le dottrine perverse.

(Sant’Ignazio di Antiochia)

I SORSI

1

Cari pellegrini, molti di voi avranno avuto o avranno bisogno periodicamente di visite oculistiche. Uno degli esami, anzi l’esame tipico, è quello delle lettere e dei numeri per una misurazione adeguata. Lo specialista pone diverse lenti graduate dinanzi agli occhi, e quelle che rendono ottimale la vista sono ovviamente le giuste.

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Cos’è che rende ottimale la vista? La messa a fuoco. I contorni delle lettere e dei numeri diventano precisi, chiari, limpidi.

3

Ebbene, cari pellegrini, secondo voi Dio com’è? Vi rispondiamo: E’ chiaro, non contorto, lineare, preciso. Insomma, tutto ciò che letteralmente significa “limpido”.

4

Dio è preciso perché è semplice. E’ infatti l’essere nella sua semplicità. Noi che non siamo l’essere per eccellenza, ma riceviamo l’essere (si dice nella buona filosofia) per “partecipazione”, siamo complessi, e molte volete anche complicati. Dio no. Dio è semplicissimo.

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La limpidezza di Dio è la sua linearità, la sua precisione. Ed ecco perché Dio ci vuole altrettanto lineari e precisi.

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Sant’Ignazio di Antiochia (35-107) nella sua Lettera ai Filadelfiesi dice che chi vuole essere figlio della Luce, cioè di Dio, deve fuggire la faziosità e le dottrine perverse. Ovvero deve fuggire il vizio e l’errore.

7

Il vizio e l’errore, infatti, si contrappongono alla virtù e alla verità. Quindi è il disordine che si contrappone all’ordine. E’ la complessità che si contrappone alla precisione della semplicità. E’ la tortuosità che si contrappone alla linearità.

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Un tempo, uno dei criteri per capire se si stesse facendo buona o cattiva filosofia o buona o cattiva teologia era proprio l’uso o meno della semplicità e della chiarezza. Cari pellegrini, confrontate la filosofia di san Tommaso con quella di Hegel o la teologia di sant’Alfonso con quella di qualche teologo contemporaneo, e ve ne accorgerete.

9

San Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) dice nelle sue Prediche volgari: “Colui che parla chiaro, ha chiaro l’animo suo“. E Louis de Clapiers (1715-1747), marchese di Vauvenargues, aggiunge nelle sue Riflessioni e Massime: “La chiarezza è la buona fede dei filosofi“.

10

Ecco perché Dio può essere visto se ci si conserva bambini. Gesù lo dice con chiarezza (appunto: con chiarezza!): “Se non diventerete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli” (Matteo 18).

11

Lo sguardo dei bambini è infatti limpido. E’ la limpidezza che coglie la Limpidezza con la “L” maiuscola, ovvero Dio.

12

Cari pellegrini, se ci dovessimo prossimamente sottoporre ad un visita di misurazione della vista, quando lo specialista porrà le lenti giuste dinanzi ai nostri occhi, ricordiamo che la nostra vita è il cammino faticoso per arrivare al momento in cui saremo faccia a faccia dinanzi alla Chiarezza per eccellenza. E allora tutto sarà finalmente nitido e limpido, anche ciò che che adesso ci sembra confuso, sfocato e oscuro.

Al Signore Gesù

Signore, fa che possa sfuggire qualsiasi faziosità e qualsiasi errore.

Tu che sei la Perfezione e la Verità, fa che possa tendere alla perfezione e mai abbandonare il Vero.

Non permettere che devii la mia vita né che essa si lasci ingannare dagli errori dominanti.

Alla Regina dello Splendore

Madre, tu hai uno sguardo più limpido di quelli dei bambini.

Tu, Immacolata Concezione, ovvero la Purezza per eccellenza, sei la maggiore Limpidezza e Chiarezza creaturali.

Solo aggrappato a Te, potrò rinnovare ogni giorno la scelta della Virtù e della Verità.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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