C’è curiosità… e curiosità

di Pierfrancesco Nardini

Cos’è la curiosità? La Treccani nel suo Vocabolario online ci dice che è il “desiderio di vedere, di sapere, a fine di pettegolezzo o anche per amore del conoscere, come stimolo intellettuale“.

Come tutte le cose che riguardano l’uomo è qualcosa che può essere positiva o negativa, a seconda delle situazioni. Come dal citato Vocabolario, se, ad esempio, la si usa “a fine di pettegolezzo” non sarebbe un bene morale, tutt’altro, ma se è “per amore del conoscere, come stimolo intellettuale“, allora sarebbe molto utile.

Accostata alla fede, vale lo stesso discorso, anche se purtroppo in questo campo tende molto a incidere in senso negativo. Non si dice questo per rigidezza o per totale chiusura verso qualsiasi cosa, ma per l’esperienza della Chiesa e per la situazione attuale di crisi della fede che attanaglia moltissimi fedeli.

La curiosità è una cosa che, se non controllata, rischia di “far andare per la tangenziale”, come si dice in gergo, ossia di perdersi dietro a concetti che allontanano dal fine primario dell’uomo e dalle autentiche verità della fede.

Non c’è infatti bisogno di molta curiosità per approfondire le verità rivelate, la vita di Gesù o di Maria, le dottrine alla base della nostra fede. Per questo “basta” l’amore per Dio nel cuore. La curiosità in questo caso è da intendere in senso lato, diverso dalla sua specifica definizione. Sarà più una volontà di comprendere meglio, di approfondire, di formarsi e aiutare altri a formarsi.

La curiosità intesa in senso specifico non serve per questo. Porta invece più facilmente l’uomo a deviare, a cercare risposte a domande non decisive e molto spesso trainate da mondi esterni alla cattolicità. Chiedersi il motivo di alcune questioni “pericolose” può attrarre l’uomo in pensieri e valutazioni che lo allontanano dalla autentica fede. Fanno concentrare le energie in ricerche o ragionamenti non decisivi, se non proprio deleteri, a scapito di preghiera e buone azioni. Fanno aumentare il valore di quel dubbio troppo spesso inteso come elemento positivo di ricerca, anche nella fede.

San Pio da Pietrelcina diceva che “il “perché” ha rovinato il mondo”. Ovviamente non il “perché” puramente umano di quella sana ricerca che rende uomo…uomo. Bensì il “perché” fine a se stesso, il perché che tende a non concludersi e a farsi ricerca infinita nella convinzione che la verità, tutto sommato, non esista.

Se, nell’insegnamento di sempre della Chiesa, alcune cose non sono state contemplate e mai prese in considerazione o son state addirittura sconsigliate o peggio condannate, vuol dire che è meglio lasciarle dove sono.

Affidiamoci alla sapienza della Chiesa dei Padri, dei Dottori, dei Santi, dei Papi, e alla Parola di Dio e apriamo sempre più il nostro cuore all’amore di Dio, piuttosto che ad una sterile e controproducente curiosità.


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1 Comment on "C’è curiosità… e curiosità"

  1. La mia curiosità è nel conoscere la verità, per la mia conversione.
    E’ una sana curiosità ??
    Grazie per una risposta. E Ave Maria

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