Rubrica a cura di Corrado Gnerre

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Il popolo è ben altra cosa rispetto alla massa. La massa è qualcosa d’informe, che, pertanto, si lascia facilmente plasmare. Il popolo no. Esso ha una sua identità, una sua storia, delle radici. Ha un vissuto che gli permette di giudicare con buon senso il reale. E questo lo conforta di un’eredità: la saggezza. Certo, i popoli non sono uguali; perché le culture non sono uguali. C’è chi ha conquistato il Vero. Chi lo ha atteso. Chi lo ha rifiutato. Chi se ne è allontanato. Ma al di là di questo, ciò che è di natura percepisce il senso delle cose e il mistero del vivere. E, proprio perché Dio ha fatto sì che la natura fosse predisposta all’accoglienza della Grazia, non c’è buon senso popolare che non manifesta questo desiderio; al di là di ciò che la Storia dei singoli popoli partorisce. Ecco perché si può capire l’unicità e la bellezza della Verità Cattolica anche attraverso il buon senso di tutti i popoli. 

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I pagani credevano che la Storia fosse circolare: un eterno ritorno che non offrisse nulla di nuovo, ma soprattutto nulla di significativo. “Significativo” nel vero senso della parola, cioè di avere un significato.

D’altronde è così: se non c’è un inizio né una fine, non c’è un cammino; e se non c’è un cammino, non c’è nemmeno una méta da raggiungere. Dunque, ogni fatto diventa un fatto in sé e non un passaggio verso qualcos’altro.

E’ ciò che invece lineare a dare il senso del proseguire, dell’andare verso.

Ciò che è curvo, e soprattutto ciò che si curva, alla fine finirà con lo spezzarsi.

Ciò che è invece diritto, non solo non si spezzerà, ma riuscirà più facilmente a penetrare.

Come accade ad una lama. Come accade ad una spada.

Ecco perché ciò che è storto impatta nel tempo e dura poco, mentre ciò che è diritto sfonda il tempo per stabilirsi nell’eterno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri