SOSTA – Dio fa tutto per bene: per ogni situazione e momento di vita, un sacramento con la sua grazia particolare

  Dal Compendio di Teologia Ascetica e Mistica di Padre Adolphe Tanquerey (1854 – 1932)

Non solo con atti meritori fatti ad ogni istante possiamo crescere in grazia e in perfezione, ma anche col frequente uso dei Sacramenti.
Segni sensibili istituiti da Nostro Signore Gesù Cristo, i Sacramenti significano e producono nell’anima la grazia.
Sapendo come l’uomo si lasci prendere dalle cose esteriori, Dio volle, nell’infinita sua bontà, annettere la grazia ad oggetti e ad azioni visibili.
È di fede che i nostri Sacramenti contengono la grazia che significano e che la conferiscono a tutti coloro che non vi pongono ostacolo; e ciò non unicamente in virtù delle disposizioni del soggetto, ma ex opere operato, come cause strumentali della grazia, restandone Dio evidentemente la causa principale e Gesù Cristo la causa meritoria.
Ogni Sacramento produce, oltre alla grazia abituale ordinaria, una grazia che si chiama sacramentale o propria di quel dato Sacramento. La quale non è specificamente distinta dalla prima ma vi aggiunge, secondo S. Tommaso e la sua scuola, un vigore speciale, destinato a produrre effetti correlativi a ciascun Sacramento; o in ogni caso, a parere di tutti, un diritto a grazie attuali speciali che saranno concesse a tempo opportuno per adempiere più facilmente i doveri imposti dal Sacramento ricevuto. Così, per esempio, il Sacramento della Confermazione ci dà il diritto di ricevere grazie attuali speciali di soprannaturale fortezza per lottare contro il rispetto umano e confessare la fede innanzi e contro a tutti.
 
[…] 
 
I Sacramenti conferiscono grazie speciali in relazione alle varie tappe che dobbiamo percorrere nella vita.
 
a) Nel Battesimo, è grazia di rigenerazione spirituale, che ci purifica dal peccato originale, ci fa nascere alla vita della grazia, e crea in noi l’uomo nuovo, l’uomo rigenerato che vive della vita di Cristo. Secondo la bella dottrina di San Paolo nel battesimo noi siamo sepolti con Gesù Cristo (il che era figurato per l’addietro dal battesimo d’immersione) e risuscitiamo con Lui, per vivere d’una vita nuova (…). La grazia speciale o sacramentale che ci vien data è dunque: 1) una grazia di morte al peccato, di crocifissione spirituale che ci aiuta a combattere e domare le cattive tendenze dell’uomo vecchio; 2) una grazia di rigenerazione che c’incorpora a Gesù Cristo, ce ne fa partecipare la vita, ci aiuta a vivere secondo i sentimenti e gli esempi di Gesù Cristo, ed essere quindi perfetti cristiani. Onde il dovere per noi di combattere il peccato e le sue cause, di aderire a Gesù e imitarne le virtù.
 
b) La Confermazione fa di noi i soldati di Cristo; aggiunge alla grazia del Battesimo una grazia speciale di fortezza per professare generosamente la fede contro tutti i nemici e principalmente contro il rispetto umano, che impedisce a un sì gran numero d’uomini di praticare i doveri religiosi. È questa la ragione per cui i doni dello Spirito Santo, che ci erano già stati comunicati nel Battesimo, nel giorno della cresima ci vengono conferiti in modo più speciale per illuminare la nostra fede, renderla più viva e più penetrante e fortificarci nello stesso tempo la volontà contro tutte le debolezze. Onde la necessità di coltivare i doni dello Spirito Santo e soprattutto quello della cristiana virilità.
 
c) L’Eucaristia nutre l’anima nostra che, come il corpo, ha bisogno d’alimentarsi per vivere e fortificarsi. Ora, per alimentare una vita divina è necessario un alimento divino: e sarà il corpo e il sangue di Gesù Cristo, la sua anima e la sua divinità, che ci trasformeranno in altrettanti Cristi, facendo passare in noi il suo spirito, i suoi sentimenti e le sue virtù, e soprattutto il suo amore per Dio e per gli uomini.
 
d) Se abbiamo la sventura di perdere col peccato mortale la vita della grazia, il Sacramento della Penitenza lava le nostre colpe nel sangue di Gesù Cristo, la cui virtù ci viene applicata con l’assoluzione, purché siamo sinceramente contriti e risoluti a romperla col peccato […].
 
e) Quando la morte viene a battere alla nostra porta, abbiamo bisogno d’essere confortati in mezzo alle angosce e ai timori che le nostre colpe passate, le nostre infermità presenti e i giudizi di Dio ci ispirano. L’Estrema Unzione, versando l’olio santo sui principali nostri sensi, versa nello stesso tempo nell’anima una grazia di alleviamento e di spirituale conforto che ci libera dai resti del peccato, ci ravviva la confidenza e ci arma contro i supremi assalti del nemico, facendoci partecipare ai sentimenti di San Paolo che, dopo aver combattuto il buon combattimento, si rallegrava al pensiero della corona che l’attendeva. È necessario quindi chiedere per tempo questo sacramento, appena si è gravemente infermi, affinché possa produrre tutti i suoi effetti, e, occorrendo, se Dio lo giudica utile, renderci anche la salute; è una crudeltà per quelli che assistono l’ammalato dissimulargli la gravità del suo stato e rimandare all’ultimo momento il ricevimento d’un sacramento così consolante.
 
Questi sacramenti bastano a santificare l’individuo nella vita privata; due altri lo santificano nelle relazioni con la società: l’Ordine che dà alla Chiesa degni ministri, e il Matrimonio che santifica la famiglia.
 
f) L’Ordine dà ai ministri della Chiesa non solo mirabili poteri per consacrare l’Eucaristia, amministrare i sacramenti e predicare la dottrina evangelica, ma anche la grazia d’esercitarli santamente; in particolare un amore ardente per il Dio dell’Eucaristia e per le anime, con la ferma volontà di immolarsi e di spendersi interamente per queste due nobili cause. A qual grado di santità debbano tendere, lo diremo più innanzi.
 
g) Per santificare la famiglia, cellula primordiale della società, il sacramento del Matrimonio dà agli sposi le grazie di cui hanno così urgente bisogno, la grazia di un’assoluta e costante fedeltà, così difficile al volubile cuore umano; la grazia di rispettare la santità del letto coniugale non ostante le contrarie sollecitazioni della concupiscenza; la grazia di consacrarsi con inalterabile abnegazione alla cristiana educazione dei figli.
 
Vi è dunque per ogni circostanza importante della vita, per ogni dovere individuale o sociale, un mirabile aumento di grazia santificante che ci viene dato; e affinché questa grazia sia posta in opera, ogni sacramento ci dà diritto a certe grazie attuali, che verranno a sollecitarci all’esercizio delle virtù che dobbiamo praticare, e a somministrarci soprannaturali energie per riuscirvi. Sta a noi il corrispondervi con disposizioni le più perfette possibili.
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