Editoriale: 22 agosto – Cuore Immacolato di Maria, ovvero la bellezza della Purezza

di Corrado Gnerre

Il XX secolo, il secolo che sarebbe stato segnato fortemente dalla degradazione morale, si apre con due bambini-giganti: due bambini-eroi. Due martiri della purezza. Quasi contemporaneamente (a due anni di distanza) due bambine, una nell’emisfero boreale, l’altra in quello australe, offriranno alla loro vita per la purezza.

Nell’emisfero boreale santa Maria Goretti (1890-1902), assassinata da colui che voleva farla cadere in peccato.

Nell’emisfero australe la beata Laura Vicuna (1891-1904), che offrirà la sua vita per ottenere dal Signore la grazia di poter rivedere sua madre, vedova e convivente con un uomo che non voleva sposarla, riaccostarsi all’Eucaristia.

Nella bellissima Chiesa di San Paolo Maggiore a Napoli, tenuta dai Padri Teatini, vi è un dipinto dello spagnolo Louis de Morales (1509-1586), chiamato Madonna della Purità. Il dipinto fu donato all’Ordine dei Teatini nel 1641 da padre Diego di Bernardo y Mendoza. Attualmente nella Cappella che ospitava la tela (Cappella chiamata ovviamente “della Madonna della Purità”) è esposta una copia mentre l’originale è custodito nel convento.

L’immagine non mostra alcun particolare che possa ricondurre direttamente alla virtù della purezza, se non lo sguardo umile e rivolto in basso della Vergine. Ci sono però tre particolari che indirettamente riconducono alla bellezza di questa virtù:

  1. La mela che Gesù Bambino ha nella mano sinistra
  2. Lo sguardo di Gesù Bambino
  3. La simmetria del disegno

Iniziamo con la mela che Gesù Bambino ha nella mano sinistra. Ovviamente si tratta del frutto che ricorda simbolicamente il peccato originale. Sappiamo che questo peccato è il Peccato in quanto tale. Ebbene, il Divino Bambino sembra porre il frutto proibito nel Cuore della Sua Santissima Madre per far capire come ogni peccato trovi la sua soluzione e la sua purificazione nel Cuore Immacolato di Maria, cioè nell’Immacolatezza in quanto tale.

Il secondo elemento è lo sguardo di Gesù Bambino. Se si fa attenzione, si nota che è uno sguardo fiero, uno sguardo che non è tanto di stupore e meraviglia come solitamente sono gli sguardi dei piccoli, bensì uno sguardo che indica e che spiega. Indica la Madre e spiega quanto Ella sia quella “soluzione” di cui abbiamo parlato prima, la soluzione di ogni peccato nel Cuore Immacolato della Vergine. Il tutto nella santa fierezza del Bambino che sembra dire: quanto sono felice di avere una Madre così!

Il terzo elemento è la simmetria del disegno. La purezza è ordine, è il Logos che produce il Kosmos. Il peccato è disordine, è la disobbedienza che produce il khaos. Il dipinto, al di là della cornice esterna, presenta una cornice nel dipinto stesso. Tutto è simmetrico e tutto è ordinato anche nei più piccoli particolari; ai quattro angoli tutto si ripete simmetricamente.

Insomma, il dipinto del de Morales ci parla chiaramente della bellezza della purezza …anzi ci dice che non può esserci Bellezza senza il Bene, perché il Bello è sempre estetica del Vero e del Buono.

La purezza si traduce in bellezza. Scrive santa Faustina Kowalska nel suo Diario (n.1251): “Ora comprendo, perché tutte le vergini si distinguono per una bellezza particolare; da loro irradia una bellezza speciale.”

Auguri per una santa festa del Cuore Immacolato di Maria

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 

 


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