Eh no… monsignor Paglia, la Famiglia è proprio un ideale e guai se non lo fosse!

Cari pellegrini,

il sito vaticaninsider.it ha dato notizia di un motu proprio con cui il papa Francesco riforma l’Istituto sulla Famiglia voluto da papa Giovanni Paolo II. Il sottotitolo dell’articolo dice testualmente così: Con un motu proprio Francesco fa nascere il nuovo “Pontificio istituto teologico Giovanni Paolo IIˮ allargando lo spettro di competenze e attività nel solco tracciato dal predecessore e con lo sguardo rivolto ad Amoris laetitia”. 

A spiegare le ragioni di questa “rifondazione” è il Gran Cancelliere dell’Istituto, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, il quale ha detto: Con questa decisione il Papa allarga la prospettiva: da una focalizzata soltanto sulla teologia morale e sacramentale, a una biblica, dogmatica e storica, che tiene conto delle sfide contemporanee. Francesco ha ben compreso il compito storico della famiglia, sia nella Chiesa che nella società. E la famiglia non è un ideale astratto, ma una realtà maggioritaria della società, che deve riscoprire la sua vocazione nella storia.”

Soffermiamoci su queste parole. Caro monsignor Paglia, la famiglia non sarà un ideale astratto, ma è pur sempre un ideale. Ovviamente dobbiamo saper intenderci sulla parola “ideale“. Se per ideale si intende una pura astrazione ideologica irraggiungibile e non conforme alla natura umana, allora è un conto; ma se per ideale si intende un modello inscritto nella natura, allora non solo non è un’astrazione in sé, ma è il compimento naturale e logico di una prassi, cioè di un agire.

E’ qui -cari pellegrini- che secondo noi sta l’inghippo. Lasciando perdere i processi alle intenzioni che non vanno mai fatti, è indubbio che anche questa mossa di “rifondazione” dell’Istituto sulla Famiglia muova da un intento ben preciso che è quello di svincolare la Famiglia dal piano dottrinale e morale a quello più specificamente pastorale, fino ad una deriva completamente pastoralista dove la dimensione dottrinale finisce con l’essere solo un lontano richiamo del tutto ininfluente.

Monsignor Paglia aggiunge un’espressione che sinceramente non riusciamo a capire: la famiglia è “una realtà maggioritaria della società…” Cosa vuol dire? Il Monsignore intende che la Famiglia è una realtà importante e determinante della società, nel senso che è la cellula fondamentale della società? Se intende questo, va bene. Ma il problema è che l’espressione potrebbe essere intesa anche in modo diverso, ovvero che la Famiglia debba essere legata a certi andamenti e opzioni della maggioranza. Egli infatti aggiunge che essa “deve riscoprire la sua vocazione nella storia.” E si sa che la deriva pastoralista concepisce la Storia e il dato sociologico non come elementi che si devono offrire al giudizio della verità morale, bensì come dati morali in sé. Come se la Storia e la Sociologia fossero il disvelamento del Bene. Insomma, ciò che avviene nella Storia sarebbe positivo in sé. E così anche la Famiglia dovrebbe adeguarsi a certi cambiamenti storici. Adeguamenti che non toccherebbero solo gli elementi accidentali (adeguamenti in sé è inevitabili), bensì anche la natura e la sostanza.

Ma questo, cari pellegrini, sarebbe proprio la fine della Famiglia, che è invece un dato di natura (non storico e culturale), ed essendo un dato di natura è al di là dello spazio e del tempo ed è fondata metafisicamente.

Ecco perché -cari pellegrini- non dobbiamo mai dimenticare (e se è il caso lo dobbiamo gridare dai tetti!) che la Famiglia non può mai perdere la sua vocazione di ideale. Un ideale pienamente raggiungibile perché fondato sulla Rivelazione Divina e sulla Legge Eterna e quindi totalmente conforme alla natura umana… e la natura umana non cambia!

 E’ proprio vero che come disse suor Lucia al compianto cardinale Caffarra: la battaglia decisiva sarà proprio sulla famiglia.

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2 Comments on "Eh no… monsignor Paglia, la Famiglia è proprio un ideale e guai se non lo fosse!"

  1. Regnante Francesco sono molte le affermazioni di Mons. Paglia che danno i brividi sulla schiena…è evidente in lui, ed anche nel suo “mister” una forte spinta alla sovversione in tutti gli ambiti sensibili della morale. E questo è estremamente pericoloso per ogni cristiano, che domani, senza nemmeno accorgersene potrebbe trovarsi tranquillamente a rinnegare Cristo nel corrispondere alla pastorale di questa strana Chiesa.

  2. Padre Pio dice che sarebbe più facile che il mondo si reggesse senza sole che senza la Santa Messa.
    E io mi sono sempre “permessa (!!)” di aggiungere: … e anche senza la famiglia, perché ho sempre presente che un “certo Gesù” per venire sulla terra a salvarci ha scelto la Famiglia, e per 33 anni è vissuto nascosto in quella SANTA CHIESA!!!!!

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