Emiliano si vergognava di Salvini… con le sue “vergogne” a pochi chilometri da casa

Giorni fa in una trasmissione televisiva, quelle che si fanno continuamente su questioni politiche, il governatore della regione Puglia, Michele Emiliano, entrò in forte polemica con un rappresentante leghista dell’attuale governo. Una polemica talmente forte che sbottò e disse a chiare lettere di vergognarsi di un ministro dell’Interno come Matteo Salvini che altro non faceva che utilizzare vite umane come ostaggi per ottenere qualche risultato politico. Si era nei giorni immediatamente dopo la nave Acquarius.

Senza entrare nel merito delle argomentazioni di Emiliano che lasciano (anzi: lasciavano) il tempo che …trovavano, visto che sulle navi a cui veniva impedito di attraccare rimanevano solo persone in salute, mentre chi aveva bisogno veniva sbarcato, e lasciando stare che tale politica salviniana ha prodotto comunque dei risultati in campo europeo… dicevamo, lasciando stare tutto questo, la cosa che fa riflettere è la presunzione mista a ingenuità, impreparazione, accecamento ideologico (fate voi) con cui certi politici si esprimono.

Emiliano si dichiarava vergognato dall’alto di un’amministrazione, qual è la regione Puglia, che vanta tristissimi primati di caporalato lavorativo. Immigrati trattati come sono trattati. Campi di ritrovo che sono quello che sono. Il tutto -di fatto- tollerato a pochi chilometri da casa. Eppure Emiliano si vergognava…

…si vergognava di una politica come è quella di questo governo che vuole costringere a delle regole. Che alla fine fa del bene (sì, lo diciamo con convinzione) agli stessi immigrati spingendoli all’accettazione di una regolamentazione seria affinché chi può entrare in Italia possa lavorare con tutte le garanzie e tutele possibili.

E allora cosa si nasconde dietro l’ostentata vergogna, di chi invece dovrebbe vergognarsi per sé? O meglio: a chi davvero serve questa “vergogna”?

Risposta: a chi vuole fare sporchi interessi cercando di lasciare le cose come stanno.

Interessi economici: sfruttare manovalanza a basso, anzi a bassissimo costo.

Ma non solo. Dal momento che l’economia non spiega tutto (anzi spiega molto poco) creare i presupposti per un mondo senza identità e quanto più anonimo possibile, funzionale a chi vuole la distruzione dell’ordine naturale delle cose.

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1 Comment on "Emiliano si vergognava di Salvini… con le sue “vergogne” a pochi chilometri da casa"

  1. “..a chi vuole la distruzione dell’ordine naturale delle cose.”
    Analisi sintetica ma perfetta!!!!

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