Rubrica a cura di Corrado Gnerre
La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’
A cosa serve un tappeto?
Almeno a tre cose.
Sicuramente ad abbellire.
Ma anche a rendere meno freddo il pavimento, qualora non si avessero subito a disposizione le scarpe; si pensi agli scendiletto, che pur sono tappeti.
Però un tappeto può anche servire a rendere meno scivoloso il pavimento. E’ il caso dei tappeti che si utilizzano nelle toilettes.
Ma cosa è davvero un tappeto? E’ qualcosa di caldo, di tenero, di morbido che si frappone tra il camminare e la superficie.
Il tappeto non è staccato dalla terra: i tappeti volanti sono solo nelle favole.
Il tappeto, per essere riconosciuto tale e svolgere la sua funzione, deve essere steso sulla terra. Solo così offre la morbidezza affinché il nostro poggiare sulla terra non sia duro e pericoloso.
Ci salva dal freddo del pavimento, così anche dalla sua scivolosità; e, in non pochi casi, rende questo più bello e adorno, pensiamo ai tappeti di pregio nei salotti.
Un tappeto ci ricorda che la terra va utilizzata, calpestata, ma che c’è la possibilità di non farsi irretire dalla sua durezza e pericolosità: c’è la possibilità di lievemente e teneramente staccarsi da essa.
Perché la terra non può e non deve fagocitare: essa è solo un mezzo. Non il nostro fine.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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