Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.64)

a cura di Pierfrancesco Nardini

Com’è libero l’uomo?  

L’uomo è libero in quanto può fare una cosa o non farla, o farne una piuttosto che un’altra, come sentiamo bene in noi stessi.

La Treccani online definisce la libertà come la “capacità del soggetto di agire (o di non agire) senza costrizioni o impedimenti esterni, e di autodeterminarsi scegliendo autonomamente i fini e i mezzi atti a conseguirli”.

Il Dragone, nel suo commento a questo numero, spiega che “è una dote o capacità della nostra volontà, per cui possiamo volere una cosa o non volerla, senza che nessuna forza interna o esterna possa piegarsi a volere il contrario”.

Si sta parlando del cosiddetto libero arbitrio.

La libertà dell’uomo è elemento fondamentale, senza il quale non avrebbero senso il premio per il bene fatto o il castigo per il male. Se non fossimo liberi di scegliere, quale responsabilità avremmo? Si cadrebbe nel fatalismo (che subordina ogni cosa al cieco destino) o nel determinismo (l’uomo si crede libero, ma elementi psicologici, sociali ed esterni lo porterebbero per forza verso una certa azione).

Elementi che chiariscono l’esistenza del libero arbitrio li troviamo nella Sacra Scrittura: Dt 30, 19; Sir 15, 17 (“davanti agli uomini stanno la vita e la morte; a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà”) e 31, 10; anche nel Nuovo Testamento (ad es. Atti 7, 51).

Che l’uomo sia libero e che la grazia divina non gli imponga le azioni, è di fede.

La Chiesa ha sempre insegnato la verità del libero arbitrio, condannando ogni “attentato alla libertà” (DIZ.) nel corso dei secoli. Si veda, ad esempio, Il Concilio di Trento o quello di Quiersy.

S.ant’Agostino scrisse il De gratia et libero arbitrio proprio per togliere ogni dubbio.

Dimostrazione della libertà dell’uomo è il fatto stesso che, pur concedendo Dio a tutti le grazie necessarie per la salvezza, non tutti la raggiungano. Ora, questo non succede certo per impotenza o volontà di Dio, bensì dipende dalla possibilità, meglio dalla libertà dell’uomo di non “usufruire” di tali grazie (Ott parla, infatti, di grazie efficaces e mere sufficientes).

La certificazione di ciò la dà N.S. Gesù Cristo, quando, nell’istituire l’Eucaristia, dice che il Suo Sangue è “versato per molti” (Mt 26, 28; Mc 14, 24). Sapeva che molti non avrebbero “sfruttato” la Sua opera di Redenzione.

La libertà è di due tipi: quella di esercizio (“può fare una cosa o non farla”) e quella di specificazione (“farne una piuttosto che un’altra”). Fondamentale però è capire (come si spiegherà approfonditamente nel prossimo commento) che la libertà ci è data non per fare tutto quello che ci pare, ma per raggiungere il nostro fine che è il Bene, cioè Dio.

Abbiamo una grande responsabilità: usare la libertà per aiutare la nostra anima a raggiungere la beatitudine eterna.

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1 Comment on "Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.64)"

  1. L’Amore di Dio è immenso, tale da lasciarci il libero arbitrio. Certo usandolo per il bene.
    Grazie.

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