Il Catechismo di San Pio X commentato per voi (n.69)

A cura di Pierfrancesco Nardini


Oltre le grazia, che altro aveva dato Dio all’uomo?  Oltre la grazia, Dio aveva dato all’uomo l’esenzione dalle debolezze e miserie della vita e dalla necessità di morire, purché non avesse peccato, come purtroppo fece Adamo, il capo dell’umanità, gustando del frutto proibito.


L’uomo non aveva solo il dono soprannaturale della grazia (v. n. 68). Dio nella sua bontà gli aveva dato anche altri doni, detti preternaturali, perché, seppur non soprannaturali, non sono propriamente della natura umana. Preternaturale è infatti qualcosa che “non è conforme all’andamento naturale delle cose” (Vocabolario Treccani online).

Non era solo la perfettissima Bontà di Dio il motivo di questi doni, ma anche la convenienza teologica. Era infatti conveniente che, a partire da Adamo ed Eva, l’uomo, puro come era nel paradiso terrestre, avesse anche questo. La logica voleva che dove non c’era il peccato, non ci fosse nemmeno la corruzione della carne, la malattia e la morte.

San Pio X, infatti, insegna che l’uomo aveva quei doni “purché non avesse peccato”, ricordando che purtroppo Adamo peccò “gustando del frutto proibito”.

Così l’uomo perse i suddetti doni che gli permettevano “l’esenzione dalle debolezze e miserie della vita e dalla necessità di morire”.

Questi doni sono elencati e spiegati in maniera precisa e chiara dal Dragone nel suo commento.

Il dono della scienza (anche esenzione dall’ignoranza): dava un acume ed un intelletto straordinari per cui si apprendeva con facilità ed immediatezza le verità naturali.

Il dono dell’integrità (anche esenzione dalle debolezze): comportava il dominio di volontà e ragione, con la conseguente capacità di avere il controllo di tutte le proprie facoltà, quindi anche di controllare le passioni che si indirizzavano verso il bene.

Il dono dell’impassibilità (anche esenzione dalle miserie della vita e dalla morte): i nostri progenitori erano nati liberi dalle malattie, non del tutto dal dolore (ad esempio: fame potevano averne, ci dice il Dragone). Eva non avrebbe potuto avere le doglie del parto, come invece dopo il peccato originale. Soprattutto non avrebbero patito la morte.

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