IL Catechismo di San Pio X commentato per voi (nn.19 e 20)

(a cura di Pierfrancesco Nardini)

19) Dio è uno solo? Dio è uno solo, ma in tre Persone uguali e distinte, che sono la Santissima Trinità

20) Come si chiamano le tre Persone della Santissima Trinità? Le tre Persone della Santissima Trinità si chiamano Padre, Figliuolo e Spirito Santo

«Addentriamoci ora, in adorante umiltà, con la nostra debole mente, illuminata dall’insegnamento della Rivelazione, a indagare il più alto Mistero della Vita intima di Dio. Soltanto la parola di Dio poteva farci conoscere questo dove non arrivano le forze della ragione: Dio, Uno nella Natura, è Trino nelle Persone».

Con questo chiarissimo incipit il Casali inizia il capitolo su Dio trino, rendendo bene l’idea della difficoltà che l’uomo avrà sempre nella vita terrena a comprendere pienamente questo mistero.

Quello della Trinità è uno dei due più importanti misteri della nostra fede, insieme all’Incarnazione, Passione, Morte e Risurrezione di Cristo.

A livello di comprensione per l’umanità è però, forse, il più difficile.

Come può riuscire, infatti, la mente umana, finita, limitata a rappresentarsi una tale eccezionalità? Un solo Dio (“Credo in un solo Dio”) in tre Persone distinte, di cui ognuna ha tutte le perfezioni divine.

Gli esempi profusi nel tempo, dai lati di uno stesso triangolo alle foglie con tre punte, arrivano fino ad un certo limite oltre il quale è oggettivamente impossibile spingersi, anche per il più sapiente degli uomini.

Questo mistero ci rivela la costituzione più intima di Dio: una sola natura o essenza e tre persone realmente distinte tra loro.

Pur essendo perfettamente distinte tra loro, «queste tre Persone posseggono ugualmente la unica e medesima Natura divina e perciò sono perfettamente uguali in ogni sorta di perfezione, possedendo tutte e tre la identica sostanza. Si dicono perciò “consostanziali”» (Casali).

Il termine “consostanziale” fu usato nel Concilio di Nicea (325 d.C.) per indicare la sostanziale unità del Padre e del Figlio, distinti tra loro solo “per via di relazione” (Paternità e Filiazione). Fu introdotto nel Simbolo (Credo) e servì come risposta solenne ad Ario che aveva iniziato ad affermare che il Verbo non era nato, ma era stato creato. Voleva dire ridurre Cristo a creatura, quindi non Dio.

Per questo nel Credo professiamo che il Verbo è “generato, non creato, della stessa sostanza del Padre”.

La Trinità è stata accennata già nell’Antico Testamento, anche se i riferimenti sono stati compresi appieno solo con il Nuovo.

Ad es. nel libro Genesi (18, 1-3), come spiegato anche da S. Agostino, Abramo potette vedere l’immagine e la figura della Trinità. Il Santo di Ippona con grande efficacia scrive: “Vide Tre e adorò Uno” (De Trin. 2, 11).

È proprio Cristo a spiegare e confermare l’esistenza di questo mistero e la distinzione delle tre Persone.

Quando dà agli Apostoli la formula del Battesimo (Mt 28, 19), infatti, dice di predicare a tutti gli uomini il Vangelo e ordina di battezzarli «nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo».

Cristo, Verità, usa ovviamente non a caso la congiunzione “e” per evidenziare che le tre Persone sono nello stesso tempo distinte (perché le nomina tutte distintamente), ma anche unite (la “e” congiunge, unisce). Su questo San Girolamo notava che Gesù non ha detto “nei nomi”, ma “nel nome” (In ep. ad Eph. 2, 4, 5). Le tre Persone divine, anche se realmente distinte tra loro, sono un solo Dio.

Nel Nuovo Testamento comunque ci sono molti altri chiari accenni alla SS. Trinità, anche in relazione alle singole Persone, così chiarendo la distinzione l’una dall’altra.

Nell’Annunciazione si nota la Trinità delle Persone: l’angelo è inviato dal Padre, annunzia il Figlio, con lo Spirito Santo che scenderà su Maria (Lc 1, 26-35). Così nel Battesimo di Gesù (voce di Dio che dice che Gesù è il Figlio diletto con lo Spirito Santo che si manifesta come colomba).

È soprattutto San Giovanni a parlare di questo mistero, in maniera talmente chiara che c’è chi parlato di aggiunta fatta dall’Apostolo, quasi come se fosse una sua invenzione.

In primis c’è il c.d. “comma Giovanneo” (1Gv 5, 7), passo principe sulla Trinità: «Poiché sono tre che danno testimonianza in Cielo, il Padre, il Verbo, e lo Spirito Santo e questi tre sono una cosa sola».

Nel Vangelo di Giovanni, durante l’Ultima Cena, Cristo dice che pregherà il Padre affinché mandi lo Spirito Santo. E ci sono tanti altri passi di questo Vangelo dove si esplicita il mistero della Trinità.

Nei versetti citati si trova anche l’insegnamento sulla reale distinzione delle Persone, passi dove si parla distintamente di ognuna delle tre singole Persone della Trinità. Ecco alcuni esempi.

Padre: è parola usata in senso proprio, non generico. Gesù si rivolge più volte al Padre, “Padre mio”-“Padre nostro”. È chiaro che si sta rivolgendo ad una Persona distinta da Lui ma con la Sua stessa natura.

Figlio: oltre ai tanti passi in cui si manifesta la divinità di Cristo, è Lui stesso a dire di essere Figlio di Dio ad es. davanti al sommo sacerdote. In Mt. 11, 27 (cfr. Lc. 10, 22), poi, certifica anche la perfetta uguaglianza tra le due Persone.

Spirito Santo: nei Vangeli si legge ad es. che Cristo lo invierà agli Apostoli, sulla base della promessa del Padre (Lc 24, 49) e che insegnerà loro ogni cosa (Lc 12, 12).

Indiscutibile, infine, che le tre Persone si chiamino Padre, Figlio e Spirito Santo, dato che è Cristo stesso a dirci i nomi quando dà agli Apostoli la formula del Battesimo su citata (Mt 28, 19).

Questa verità è di fede, non possiamo quindi in nessun modo non crederla. Pertanto non perdiamo occasione di professarla, nel Credo e nelle nostre giornate, anche con il Gloria, preghiera principe della Trinità e della Sua gloria.

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1 Comment on "IL Catechismo di San Pio X commentato per voi (nn.19 e 20)"

  1. Sia gloria al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo ,♥️così sia.

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