Il Catechismo di Sann Pio X commentato per voi (n.79)

a cura di Pierfrancesco Nardini


Domanda: In Gesù Cristo con le due nature sono anche due persone?

Risposta: In Gesù Cristo con le due nature non sono due persone, ma una sola, quella divina del Figliuolo di Dio


L’eccezionale singolarità della verità trattata in questi numeri è tale da rendersi difficilmente comprensibile in toto alla mente umana.
Pertanto non è semplice spiegare come una singola persona possa avere due nature.
Dobbiamo però crederlo, in quanto è verità spiegata ed insegnata infallibilmente dalla Chiesa, ma, soprattutto, assolutamente verosimile.
Dio è onnipotente e, come tale, si vuole che non sia in grado di far tutto, anche quel che umanamente non è immaginabile, come incarnarsi ed avere due nature in una sola persona?
Il Dragone ci ricorda che la persona “è un individuo che pensa e agisce liberamente ed indipendentemente”.
Sono gli stessi Evangelisti che ce ne danno la dimostrazione nel raccontare la vita terrena di Cristo.
Prendendo sempre l’episodio delle nozze di Cana, utile per dimostrare le due nature di Gesù, si nota anche la sola e unica persona. Se è la natura umana a partecipare al convivio ed è quella divina a fare il miracolo, è sempre e solo la stessa persona a fare entrambe le cose. È sempre Gesù che parla con i commensali, mangia, risponde alla madre ecc…, ed è comunque Lui che trasforma l’acqua in vino.
È la persona di Cristo a dormire, soffrire, mangiare lungo la sua vita terrena, ma è anche sempre Lui a far risorgere Lazzaro e a placare le acque.
Il Concilio di Efeso (431) condannò il nestorianesimo (in Gesù due nature in due persone perfettamente distinte, unite solo moralmente), decretando che Gesù aveva una sola persona.
Nel 451 il Concilio di Calcedonia decretò: “noi insegniamo a confessare un solo e medesimo Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità” e che le Sue due nature sono “senza confusione, senza mutamento, senza divisione, senza separazione”.
Anche il Concilio Lateranense del 649 continuò ad insegnare che “vi è un solo è medesimo Cristo”.
Sempre il Dragone fa notare che “l’unione delle due nature in una sola persona è tanto perfetta e intima che noi attribuiamo le azioni e le passioni proprie della natura umana come nascere, operare, soffrire morire alla natura divina, e le azioni della natura divina (operare miracoli, vedere nel segreto dei cuori, prevedere l’avvenire) alla natura umana”. È quel che si chiama comunicazione degli idiomi (proprietà di una natura attribuita anche all’altra).

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