23 novembre: Anniversario della conversione al Cristianesimo del filosofo e matematico Blaise Pascal

Blaise Pascal si convertì al Cristianesimo il 23 novembre del 1654, all’età di trentuno anni.

Cattolicamente parlando, il pensiero di Pascal non è tutto “rose e fiori” come si suol dire. Ci sono dei punti molto positivi, ce ne sono altri che andrebbero sensibilmente corretti (clicca qui).

Resta però il fatto che la sua “voce” è interessante in un tempo in cui si stava imponendo una visione non razionale (il che sarebbe stato cosa più che buona) ma razionalistica della vita.

Soprattutto ai ragazzi leggiamo, per ricordare questo giorno, alcune sue parole tratte dai suoi “Pensieri“; precisamente il Pensiero n.409:

“La grandezza dell’uomo è così visibile, che risulta anche dalla sua miseria. Infatti, quello che è natura negli animali, nell’uomo la chiamiamo miseria; così riconosciamo che, essendo oggi la sua natura simile a quella degli animali, egli è decaduto da una migliore natura, che un tempo gli era propria. Chi, infatti, si sente infelice di non essere re, se non un re spodestato?”

Insomma, Pascal descrive l’uomo nella sua dimensione esistenziale e presenta il Cristianesimo come l’unica risposta coerente e persuasiva all’enigma della vita umana. Miseria e grandezza -secondo lui- sono le caratteristiche peculiari dell’uomo, che è continuamente conteso tra l’infinitamente piccolo e l’infinitamente grande.

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