AVVENTO: Babbo Natale e la “Magia del Dono”

di Corrado Gnerre


In occasione di un Natale di qualche anno fa riportò il messaggero.it:

Un ultimo desiderio prima che i suoi piccoli occhi, che ancora avrebbero dovuto vedere tanto del mondo, si chiudessero per sempre. Un ultimo sogno, un ultimo ricordo di questa vita: incontrare Babbo Natale, parlarci con l’ultimo filo di voce rimasto, abbracciarlo e scartare il primo e l’ultimo regalo sotto l’albero di quest’anno. Quel sogno, il bimbo, malato terminale di appena cinque anni, di Knoxville, nel Tennessee, lo ha realizzato. Si è avvinghiato stretto al suo Santa Claus (impersonato da Eric Schmitt-Matzen, 60 anni) e ha esalato l’ultimo respiro, addormentandosi per sempre tra le sue braccia.

Una notizia commovente, che ci spinge ad una domanda: cosa i bambini vedono di straordinariamente bello in Babbo Natale? Verrebbe da rispondere: i regali. No, sarebbe troppo banale, e poi non è questo. Ciò che i bambini vedono di straordinariamente bello in Babbo Natale è la Magia del Dono. E’ questo che li attira. Tant’è -ne siamo sicuri- non sono pochi quei bambini che, da grandi, vorrebbero essere come lui, cioè come Babbo Natale.

Cosa significa “Magia del Dono”? Iniziamo con “Dono”. Se ci si riflette, non c’è cosa più scontata del dono, perché non si può negare l’evidenza che nella vita tutto sia dono. Nessuno può dire con sicurezza che il prossimo minuto ci sarà, nessuno può garantire in maniera assoluta il proprio futuro. E poi l’esistere, l’essere venuto al mondo… chi può vantare di essersi sentito chiedere prima di nascere: “Vuoi vivere?” Siamo venuti al mondo senza che nessuno ci chiedesse il permesso, né poteva essere altrimenti.

Il dono è dunque ciò che di più straordinario possa esistere, ma è anche ciò che vi è di più ordinario, di più naturale.

Ed è proprio in questo la sua “magia”: uno straordinario-ordinario e un ordinario-straordinario.

Vita e Dono sono inseparabili: non c’è Vita senza Dono e non c’è Dono senza Vita.

Ed ecco spiegato perché un personaggio come Babbo Natale sintetizza magnificamente il mistero dell’esistere: vivere per donare e non fare altro che questo.

Perciò quel bambino del Tennessee ha voluto “addormentarsi” tra le sue braccia, non solo per ricevere doni, ma per continuare a donare.

E adesso, per l’eternità, sta tra le braccia di Colui che è il vero Padre e che è il vero Babbo Natale!


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