BORRACCIA – 31 luglio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi”  sono i punti della meditazione.


L’ACQUA

Gesù disse ai discepoli: ‘Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore’.

(Giovanni 14,27) 

I SORSI

1

Cari pellegrini, vi sarà capitato di trovarvi dinanzi al mare al momento dell’alba; ma di quell’alba particolare quando il sole sorge non dalla parte della terraferma bensì da quella delle acque. Lo spettacolo è straordinario. Si vede il sole che fa capolino all’orizzonte e lentamente sorge. “Lentamente”, avverbio che in questo caso è appropriatissimo. Eppure avviene qualcosa d’importante, di decisivo: cosa accadrebbe se il sole non sorgesse? Semplice: la vita sulla Terra sparirebbe.

2

Cari pellegrini, quando ci tocca fare cose molto importanti per la nostra vita, addirittura decisive (e ne siamo consapevoli), ci facciamo spesso prendere dall’ansia, dall’agitazione, dalla fretta, e non vediamo l’ora di portarle a termine. In natura questo non accade. Il sole che sorge ne è un esempio. Nella natura ciò che è decisivo per la vita avviene con lentezza. Anche l’albero che cresce lo fa con lentezza. Anzi, la crescita più lenta è proprio degli alberi più robusti. Invece, ciò che nella natura è distruttivo (per esempio le tempeste, le alluvioni, i terremoti…) avviene con frenesia e agitazione.

3

L’ acqua di questa borraccia parla della pace di Cristo, che è l’unica pace possibile, perché è la pace di Dio.

4

La pace di Dio è il segno dell’armonia del reale: tutto acquista senso e significato in Lui. Solo con questo Senso e con questo Significato il cuore dell’uomo si può “quietare”. Sant’Agostino dice: “Ci hai fatti per Te, Signore, e inquieto è il nostro cuore fin quando non riposa in Te.” (Confessioni I).

5

La pace del mondo è un’altra cosa: è la tranquillità non dell’Ordine e della Giustizia, bensì di un’egoistica pigrizia. E’ la pace del soddisfare i propri istinti, del non scegliere, di non voler prendere una posizione. Dante considera questo atteggiamento (l’ignavia) come un non voler vivere. Egli definisce gli ignavi come coloro “che mai non fur vivi.” (Inferno III)

6

La pace di Cristo, invece, rende la letizia salda nel cuore. “Salda” nel senso che questa letizia non potrà mai venir meno, anche tra le sofferenze più grandi e le prove più impegnative. Perché ogni pena acquista significato nella Croce di Cristo.

7

E così la pace di Cristo trasforma la vigliaccheria in spirito eroico. San Francesco soleva dire: “Tanto è il bene che mi aspetto, che ogni pena mi è diletto.” Fissata la méta dell’eternità, ogni difficoltà diventa sopportabile e persino ambita.

8

Ma torniamo sul concetto di “pace del mondo”: in questi tempi si parla tanto di pace, la si invoca continuamente, ma senza precisare come deve essere questa pace.

9

S’invoca la pace e non si dice che la più grande minaccia per la pace è il peccato. Non si dice che un solo peccato mortale è molto più grave di una guerra mondiale e che una sola anima che va all’inferno è molto più grave della conflagrazione di una bomba atomica. Lo scrittore Bruce Marshall (1899-1987), nel suo Il mondo, la carne e padre Smith, cita il beato cardinale Henry Newmann (1801-1890) che affermava che anche il più piccolo peccato veniale è un male maggiore agli occhi di Dio di quel che non sia la distruzione del mondo intero e di tutti i suoi abitanti.

10

D’altronde in tutto questo c’è una logica: più che temere la morte del corpo, bisogna temere la morte dell’anima. Gesù lo dice chiaramente: “Non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire e l’anima e il corpo.”  (Matteo 10). La morte del corpo è la conseguenza della morte dell’anima, cioè la conseguenza del peccato.

11

Non c’è cosa che lede di più l’Ordine e la Giustizia che allontanarsi da Colui che è l’unica Fonte e l’unica Ragione dell’Ordine e della Giustizia: Dio.

12

E allora, cari pellegrini, scegliamo la pace vera, quella con Dio. Non ci agitiamo, non ci ribelliamo, bensì “quietiamoci” nella e sulla sua volontà.

13

La natura vive e si alimenta nella lentezza e nella quiete delle sue leggi (il sole sorge lentamente), così anche noi quietamente adagiamoci sulla volontà di Dio …e troveremo la vera pace.

Al Signore Gesù

Signore, dammi la tua pace.

Fammi vivere della tua pace.

Alla Regina dello Splendore

Madre, da sempre la Chiesa t’invoca come Regina della Pace.

Perché?

Perché Tu sei colei che non solo ha permesso che tornasse la pace nel mondo riconciliando Dio e l’uomo, permettendo cioè la Redenzione, ma anche perché la tua completa sottomissione al progetto divino ti ha reso “creatura di pace” per eccellenza.

Non c’è, infatti, pace possibile se non nella conformazione completa alla volontà di Dio: all’Ordine, al Fine, all’Armonia.

Ed ecco, Madre, che io vengo da te per stare sempre con te; perché anch’io –che pur sono quello che sono- voglio essere un “uomo di pace”: di quella vera pace che solo il tuo Divin Figlio può donare.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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