LA BORRACCIA – 20 ottobre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Neppure i santi del Signore sono in grado di narrare tutte le sue meraviglie, ciò che il Signore onnipotente ha stabilito perché l’universo stesse saldo a sua gloria.
(Ecclesiastico 42)

I SORSI

1

Cari pellegrini, nel nostro cammino c’imbattiamo nel fango. La terra è molliccia, i nostri scarponi vi affondano e lasciano delle impronte ben visibili. Da esse si coglie bene la forma di ciò che calziamo.

2

Oggi meditiamo su delle parole tratte dall’Ecclesiastico in cui si parla della meraviglia del creato.

3

La prima riflessione da farsi è questa: per quanto l’uomo sia capace di cogliere la presenza di Dio, e di vivere della vita stessa di Dio (la Grazia), non riuscirà mai a comprendere Dio stesso.

4

Il verbo “comprendere”, infatti, viene dal latino “cum-prehendere”, che significa letteralmente “mettere dentro”. Ebbene, l’uomo può conoscere Dio, ma non può comprenderlo, perché Dio è infinito e l’infinito non può essere “messo dentro” alla mente umana che infinita non è. Ecco perché l’Ecclesiastico dice che neppure i santi sono in grado di narrare tutte le meraviglie di Dio.

5

Ma c’è anche un’altra riflessione da fare. Tale incapacità non è solamente relativa a non saper adeguatamente capire Dio e il suo mistero, ma anche a cogliere la “scrittura” che Dio ha inserito nella sua creazione. L’Ecclesiastico, infatti, dice che l’universo è “saldo a sua gloria”, cioè è ancorato nella gloria di Dio.

6

Cosa vuol dire precisamente “saldo”? Vuol dire solo “ancorato” o è possibile cogliere un altro significato a cui questo verbo possa rimandare? “Saldare” vuol dire unire, ma unire così strettamente quasi da divenire una sola realtà.

7

Attenzione, questo non deve farci cadere nell’errore del panteismo secondo cui natura e Dio sono la stessa cosa. No, il panteismo è un errore grave sul piano della fede e della ragione. Piuttosto vuol dire che il creato, essendo saldato su Dio, ne costituisce un’impronta fedele.

8

Ed ecco il perché dell’immagine con cui è iniziata questa borraccia. L’unione tra Dio e il creato è come quello dello scarpone che poggia sul fango. Questo ne disegna l’impronta con grande precisione, eppure il fango non è il piede e il piede non è il fango.

9

Qui sta il senso di tutto: il creato esprime l’armonia, l’ordine, la logica di Dio. Nel creato c’è la “legge eterna”, una legge che è nella natura stessa di Dio. “Legge eterna” che nella comprensione dell’uomo (essere ragionevole) diventa “Legge Naturale”.

10

Tali riflessioni sono importanti, soprattutto oggi in cui nessuno parla più della “Legge Naturale”. Anche molti cattolici l’hanno dimenticata, arrivando in tal modo a giustificare ogni aberrazione… finanche l’accettazione che ci possa essere unione di amore coniugale senza la presenza di un uomo e di una donna, oppure (ancora peggio) che un bambino possa avere come “genitori” (parola peraltro che deriva dal verbo “generare”) due persone dello stesso sesso.

11

Il poeta irlandese William Butler Yeats (1865-1939) scrive: “Il talento percepisce le differenze; il genio, l’unità”.

12

Al cristiano è chiesta questa genialità. Quella, cioè, di scorgere l’unita della compenetrazione tra naturale e soprannaturale, tra la terra e il Cielo.

13

E’ la genialità della vera Sapienza.

Al Signore Gesù

Signore, oggi ti chiedo la grazia di farmi continuamente “piccolo” dinanzi alla meraviglia della tua creazione.

Che possa continuamente stupirmi per il suo ordine e per la sua bellezza.

Una bellezza che non è solo nei suoi stupendi paesaggi, ma soprattutto nella sua logica e nel saper riflettere la Tua infinita sapienza.

Alla Regina dello Splendore

Madre, in questo giorno in cui rinnovo il mio voler essere accanto a Te, indicami la bellezza della presenza del Tuo Divin Figlio nella mia vita.

Una mamma così fa con il suo figliuolo: portandolo a passeggio, gli spiega ciò che vede, per fargli apprezzare tutto.

Madre, rafforza il mio sguardo, rafforza il mio stupore e il mio amore per l’incanto di un Dio che è arrivato a tanto donare.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


Vuoi aiutarci a far conoscere quanto è bella la Verità Cattolica?

Print Friendly, PDF & Email
CONDIVIDI

Be the first to comment on "LA BORRACCIA – 20 ottobre"

Leave a comment

Your email address will not be published.


*