BORRACCIA – 7 settembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

La ragione per la quale poche anime arrivano alla pienezza di Gesù Cristo, è che Maria, che è più che mai la Madre di Gesù Cristo e la sposa feconda dello Spirito Santo, non è abbastanza formata nei loro cuori. Colui che vuole avere in sé l’opera dello Spirito Santo, deve avere la sua sposa fedele e indissolubile (…). Siate dunque persuasi che più voi, nelle vostre preghiere, terrete lo sguardo fisso in Maria, come pure nelle vostre contemplazioni, azioni e sofferenze, se non con uno sguardo distinto e particolare, almeno con uno sguardo generale ed impercettibile, tanto più perfettamente voi troverete Gesù Cristo che è sempre con Maria, grande potente, operante ed incomprensibile, più che nel cielo ed in alcuna creatura dell’universo.
(San Luigi Grignon de Monfort – Trattato della vera devozione a Maria, 4, 5, 4)

I SORSI

1

Cari pellegrini, è calata la notte, ma il nostro cammino deve proseguire perché ancora non siamo arrivati alla méta. Pensavamo di poter arrivare prima del tramonto, ma non ce l’abbiamo fatta. Intanto calano lentamente le tenebre e ci accorgiamo di non aver portato con noi delle torce. L’unica nostra speranza è che compaia nel cielo la luna che col suo chiarore possa guidare i nostri ultimi passi.

2

L’ acqua di questa borraccia è abbastanza lunga; ma ne valeva la pena. Queste parole del Monfort sono basilari, ma “basilari” proprio nel senso letterale del termine: fanno da base.

3

Fanno da base perché parlano della “base” su cui si deve reggere la nostra fede in Gesù. Questa “base” è l’Immacolata. Senza di Lei non può esserci fede in Gesù.

4

Il Santo utilizzava una bella e convincente immagine: non si può pretendere di avere un frutto senza andare all’albero da cui vien fuori il frutto. Fuor di metafora: per avere il “frutto Gesù”, si deve andare all’ “albero” che lo ha generato: la Vergine Santissima.

5

C’è un passaggio nelle parole del Monfort che è assai incisivo. Se si ha lo sguardo sull’Immacolata, anche se è “generale ed impercettibile”, si troverà Gesù. Che significano queste parole?

6

Dio si scopre attraverso la contemplazione di ciò che ha creato. La bellezza della natura richiama necessariamente la bellezza dell’Artefice. Ebbene, le grandi opere di vita che manifestano e che rimandano alla presenza di Dio, sono i Santi, ma ancor più Colei che è tutta santa, Colei che è la piena di Grazia.

7

Monfort lo dice chiaramente: “La ragione per la quale poche anime arrivano alla pienezza di Gesù Cristo, è che Maria, che è più che mai la Madre di Gesù Cristo e la sposa feconda dello Spirito Santo, non è abbastanza formata nei loro cuori.”

8

Ecco perché a Maria si deve il simbolo della “luna” che dà luce perché piena della luce del Sole che è Dio.

9

Dunque, cari pellegrini, è inutile che ci si illuda: senza la luce (riflessa, ma luce!) di Maria non si va da nessuna parte.

10

Senza il chiarore della luna, le tenebre prendono il sopravvento, il sentiero si perde… e l’abisso può inghiottire.

Al Signore Gesù

Signore, che posso dirti in questa preghiera se non ringraziarti per il grande dono di tua Madre?

Tua Madre… che è diventata anche mia Madre.

Una Madre che è Regina dell’universo intero.

Grazie.

Alla Regina dello Splendore

Madre, fa che non mi allontani mai dallo splendore della tua luce.

Senza di essa, come potrò camminare?

Alla tua luce voglio rimanere stretto.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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