BORRACCIA – 30 novembre

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari “sorsi”  sono i punti della meditazione.


L’ACQUA

Ecco, adesso è il giorno della salvezza

(2 Corinti 6)

I SORSI

1

Cari pellegrini, chissà quante volte vi sarà capitato di essere presenti ad un battesimo. Può darsi in una chiesa di campagna lontana dalla città e dal clamore. Ebbene, in quei momenti eravate testimoni di un fatto infinitamente più importante di tanti altri che stavano accadendo in quei momenti e che i giornalisti ritenevano meritevoli di far conoscere al mondo intero. Può darsi che in quei momenti si stesse combattendo una guerra, stesse avvenendo un atto terroristico o un assassinio di qualche personaggio famoso, che le Borse stessero crollando o crescendo a dismisura, eppure tutte queste cose non avrebbero minimamente sfiorato la grandezza incommensurabile di ciò che stava avvenendo a quel neonato in quella lontana e sperduta chiesa.

2

Tutto questo perché -come dice la buona teologia- un’anima in grazia glorifica molto più Dio dell’universo intero.

3

L’acqua di questa borraccia riporta delle parole di San Paolo, tratte dalla Lettera ai Corinti: “Ecco, adesso è il giorno della salvezza”.

4

Cari pellegrini, la vita di ogni nostro attimo è la vita ordinaria. Nel momento presente facciamo ciò che l’ordinarietà ci spinge a fare e a dover fare. Niente di più.

5

C’è una bellezza che solo il Cristianesimo possiede; ed è quella di sapere che ogni cosa che facciamo, anche la più insignificante e banale, ha un valore infinito. Ad una condizione però: che venga fatta in grazia.

6

Santa Teresina del Bambin Gesù parlava di come si sentisse contenta nel sapere che anche un banale gesto come raccattare da terra una misera spilla, se fatta per amore di Dio e in Dio (nella grazia), diventi un gesto incommensurabile.

7

Insomma, glorifica più Dio un gesto banale compiuto nella sua grazia, che non un gesto eclatante per il mondo, ma compiuto in stato di peccato mortale, cioè separati da Dio.

8

Ed ecco perché san Paolo dice che non bisogna attendere, che non bisogna aspettare chissà quali cose,  che non bisogna credere che occorra fare chissà che per unirsi a Dio. No. Basta essere nella sua grazia e compiere tutto ciò che in quei momenti il nostro dovere di stato c’impone di fare.

9

Tornando all’immagine da cui siamo partiti, Dio sorride per quella nuova anima dove può andare a regnare; e non per eventuali riunioni di potenti che in quei momenti si svolgessero, o per eventuali manifestazioni mondane sotto i riflettori.

10

La luce di Dio è lì, in quella chiesetta sperduta. E non nei riflettori del mondo.

Al Signore Gesù

Signore, non mi interessa fare cose importanti. Voglio solo fare ciò che Tu vuoi che io faccia.

Se lo devo fare nel clamore, accetto la tua volontà. Se lo devo fare nel silenzio e dimenticato da tutti, accetto la tua volontà.

Alla Regina dello Splendore

Madre, quando dicevi si all’Angelo, c’era silenzio. Il chiasso era altrove.

Eppure era nella tua umile casa e in quel silenzio che la storia stava cambiando.

Il tuo silenzio e la tua semplicità siano la mia guida.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e  Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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