BORRACCIA – 20 febbraio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Beato chi è perfetto nel suo cammino.

(Salmo 118)

I SORSI

1

Cari pellegrini, vi ricordate quando da bambini vi siete trovati in mezzo ad una folla con vostro papà? Istintivamente avete stretto la sua mano e anche questi lo ha fatto per non perdervi.

2

Nell’acqua di questa borraccia non si afferma soltanto che bisogna essere perfetti, ma che bisogna essere perfetti nel cammino.

3

Quale cammino? Ovviamente il cammino della vita.

4

La perfezione non sta infatti nel compimento buono di un gesto ogni tanto, bensì è in un costante percorso di fedeltà.

5

Certo, se si dovesse vivere dimentichi di Dio e della sua Legge per un’intera vita e poi ci si pentisse sinceramente, l’infinita misericordia di Dio accoglierebbe. Ma non è questa la perfezione.

6

La perfezione sta invece nel camminare sempre fedelmente, cioè nel fare in modo che ogni gesto, importante o meno, sia fatto secondo il giusto fine e quindi sia conforme alla volontà di Dio.

7

Chiediamoci: perché Dio vuole questo?

8

C’è una semplice risposta: perché Dio vuole che lo scegliamo sempre.

9

Alla base di questa correttissima risposta c’è un’evidenza che non si può omettere, ovvero che il Dio cattolico (che è l’unico vero Dio) vuole che lo scegliamo perché Egli offre una costante presenza: senza di Lui, ogni gesto dell’uomo non vale a nulla per la vita eterna.

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E’ la bellezza dello stato di Grazia! Vivere, cioè, della vita di Dio. Essere tralci innestati nella vite, che è Lui! (Giovanni 15)

11

Il poeta tedesco Friedrich Rückert (1788-1866) scrive: “Accompagnati ad uno migliore di te, per lottare con lui con le migliori tue forze. Chi non è più innanzi di te, non può neppure condurti più innanzi.”

12

E infatti è così. La vita è sì farsi accompagnare, ma farsi accompagnare non da una semplice compagnia, bensì da chi è “migliore di te“, da chi è “più innanzi di te“. La compagnia vera è solo quella del vero Dio.

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E’ solo questa che fa veramente camminare, è solo questa che obbliga intelligentemente alla fedeltà con Dio, a non lasciare mai la sua mano…come un bambino che si lega alla mano del papà per non smarrirsi.

Al Signore Gesù

Signore, io voglio vivere sempre nella tua compagnia.

Che non ci sia attimo in cui mi allontani o mi senta lontano da Te.

La vita o è con Te o è uno smarrimento totale.

Alla Regina dello Splendore

Madre, per essere vicino al tuo Divin Figlio, devo essere vicino a Te.

Per stringere la mano del tuo Divin Figlio, devo stringere la tua mano.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri 


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