BORRACCIA – 21 gennaio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Perciò Gesù dice: ‘Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena’ (Mt 6,34). Ecco come ci esorta a liberarci dai problemi di quaggiù per attaccarci solo al Padre. Chi pratica questo comando è veramente un neonato, un bambino per Dio e per il mondo, poiché il mondo lo considera uno che non sa nulla e Dio oggetto di tenerezza.

(San Clemente di Alessandria – Il Pedagogo)

I SORSI

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Cari pellegrini, pensiamo a quando venne scoperto il valore terapeutico della penicillina. Un evento importantissimo che ha salvato e che continua a salvare (con i moderni antibiotici) tante vite umane. Un tempo bastava una polmonite, o addirittura una semplice complicazione batterica, per morire. Bene la penicillina… ma c’è un altro “farmaco” che è molto più benefico.

2

Nelle parole che fanno da acqua di questa borraccia, san Clemente di Alessandria (150-215) si rifà indirettamente alla famosa predilezione espressa da Gesù in favore dei bambini: Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Matteo 18).

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San Clemente va però oltre. Non parla del bambino, quanto del neonato e sottolinea di questa parola il significato letterale, neonato, cioè nuovo nato o nato nuovamente.

4

Egli dice, richiamandosi esplicitamente a Matteo 6,34, che chi si affida totalmente a Dio, senza lasciarsi prendere da affanni ed eccessive preoccupazioni, scopre una nuova vita. In realtà: scopre la vera vita.

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L’uomo è l’unico essere umano sulla faccia della terra che ha la possibilità di preoccuparsi. Gli animali si occupano delle cose (cercano il cibo, si costruiscono una dimora, si accoppiano…), ma non si preoccupano per ciò che devono fare.

6

La preoccupazione (lo dice stesso la parola) è un anticipare con il pensiero ciò che si deve fare o ciò che eventualmente può avvenire.

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Solo l’uomo può fare questo -cioè preoccuparsi– perché solo l’uomo vive, ma sa anche di vivere; ovvero non è solo nella dimensione dell’essere, ma anche in quello dell’esistenza. Esistenza vuol dire riflettere sul proprio vivere; e non solo quello che afferma la pericolosa filosofia esistenzialista, cioè l’isolata situazione individuale che dovrebbe annullare l’universale condizione dell’essere.

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Torniamo ad un discorso più semplice e meno filosofico. Il preoccuparsi è una condizione esclusiva dell’uomo, che, proprio perché esclusiva, manifesta la grandezza dell’uomo stesso. Ciò però non significa che la preoccupazione non sia qualcosa di terribilmente fastidioso di cui si avverta la necessità di liberarsi quanto prima.

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Ecco dunque che la soluzione non sta nell’annullare la natura umana, bensì nel “guarire” questa natura.

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D’altronde la Grazia non annulla la natura, la perfeziona (Gratia perficit naturam).

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E, in questo caso, qual è la medicina per guarire dalle preoccupazioni? La confidenza in Dio e il completo affidamento a Lui.

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Più è forte la confidenza in Dio, meno c’è spazio per le preoccupazioni.

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Più si diventa bambini tra le braccia di Dio, più le preoccupazioni svaniscono.

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Francois-René de Chateaubriand (1768-1848) scrive: Hai dei dispiaceri? Fissa lo sguardo su un bambino che dorme e non è tormentato da nessun preoccupazione, né turbato da pensieri: imparerai qualcosa da quell’innocenza e ti sentirai completamente sollevato.

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Un bambino che dorme serenamente tra le braccia del padre, insegna tutto e solleva da tutto.

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Quando fosse comunicata la bella notizia della scoperta di un farmaco capace di chissà quale terapia, si tratterebbe certamente di qualcosa di molto importante e confortante, ma nulla di paragonabile a quella di un altro farmaco, molto più risolutivo e benefico: riposare tra le braccia di Dio.

Al Signore Gesù

Signore, fammi adagiare tra le tue braccia.

Fa che in questo rimanga per sempre bambino; e così ogni fastidiosa preoccupazione svanirà.

Alla Regina dello Splendore

Madre, nella stupenda scultura della Pietà di Michelangelo, sei Tu a tenere tra le braccia Gesù morto.

E’ solo questo che sta avvenendo? No. Mentre tieni tra le braccia Gesù, Lui stesso, in quanto Dio, ti tiene tra le sue braccia.

Dio ti ha sempre, fin dal concepimento, tenuta tra le sue braccia.

Ed ecco perché mai preoccupazione conquistò il tuo cuore e mai affanno ti turbò.

Affinché anch’io possa gestire qualsiasi turbamento, vengo da Te.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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