BORRACCIA – 30 maggio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA 

Una parola del Signore creò i cieli e un soffio della sua bocca li ornò tutti
(Salmo 32)

I SORSI

1

Cari pellegrini, che pensereste se un vostro caro vi consegnasse un regalo e ve lo piazzasse così: con busta di plastica, scontrino annesso e senza averlo avvolto in una bella carta? Pensereste, nei casi migliori, che il donatore non abbia avuto tempo; nei casi peggiori, che ha fatto qualcosa che doveva fare per obbligo, e che forse non aveva tanto desiderio di fare.

2

Nell’acqua di questa borraccia si dice che Dio non solo ha creato, ma ha fatto sì che che la sua opera fosse bella.

3

Ciò che Dio dona, infatti, non solo esiste (e già questo è una cosa grande), ma è anche bello.

4

Ciò che Dio dona non solo soddisfa l’intelligenza, ma anche il cuore.

5

Insomma, tutti i doni di Dio sono contrassegnati dall’amore, espresso con la sua volontà di far sì che la realtà sia bella.

6

Soffermiamoci su un particolare delle parole dell’acqua che potrebbe passare inosservato: Dio, dopo aver creato i cieli, li ha resi belli con il suo soffio, cioè con il suo alito.

7

L’alito è qualcosa che fuoriesce da dentro. Quindi il salmista, utilizzando questa immagine, vuol far capire che l’ornamento a cui ci si riferisce è una sorta di “impressione” (nel senso di imprimere), nel creato, della vita intima di Dio, del suo “cuore”, cioè del suo amore.

8

Dio non ha lasciato a se stesso il creato, bensì ha fatto in modo che esso portasse con sé il suo (di Dio) “respiro”. E quindi il suo amore e la sua bellezza.

9

Cari pellegrini, questo è un conforto straordinario, perché significa che nei nostri affanni non siamo soli e che in ogni cosa che Dio permette nella nostra vita c’è sempre il suo respiro, c’è la sua bellezza. C’è il suo amore.

10

C’è anche la sua vicinanza. Non a caso quando qualcuno è molto vicino si dice solitamente: …si sente il suo fiato sul collo. 

11

Insomma, i doni di Dio non sono buttati lì, gettati senza un perché, ma invece sono “ben incartati”…e per giunta con i fiocchi!

Al Signore Gesù

Signore, grazie di ciò che mi hai donato e continui a donarmi.

Grazie che mi sei accanto e mi ami.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei la “Tutta Bella”

Questa bellezza è per un motivo: perché sei piena di grazia.

Sei Colei che costituisce il più grande dono che il Signore abbia fatto all’umanità.

La tua presenza è il segno di come il Signore mi abbia pensato ed amato.

Tu sei la vera compagnia della vita.

Per questo ti dico: Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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