BORRACCIA – 25 aprile

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Figlio mio, se tu custodirai in te i miei precetti, tendendo l’orecchio alla sapienza (…) allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio.
(Proverbi 2)

I SORSI

1

Cari pellegrini, il grande chimico Pasteur (1822-1895) disse: “Poca scienza può anche allontanare da Dio, ma molta scienza sicuramente avvicina a Dio”. Ed è così: se si studiano, con serietà, realtà e natura si scopre un “ordine” ed una “logica” che rimandano necessariamente ad un “Ordinatore”.

2

Un astrofisico contemporaneo ha detto una cosa su cui non ci si pensa molto, ma è un’evidenza: nella natura vi è un tale ordine che le leggi del macrocosmo (realtà enormemente più grande dell’uomo) sono simmetricamente uguali a quelle del microcosmo (realtà talmente piccola da essere invisibile ad occhio umano).

3

Basterebbe prendere in considerazione come è fatto l’atomo: con i suoi tre elementi (protoni, elettroni e neutroni) riproduce l’immagine di un pianeta con satelliti che gravitano intorno.

4

Le parole dell’ acqua di questa borraccia ci presentano un legame su cui -forse- non riflettiamo abbastanza. E’ il legame tra “legge” e “sapienza”.

5

Il Signore dice chiaramente all’uomo che deve custodire i precetti che gli dà, “tendendo l’orecchio alla sapienza“. Cosa vogliono dire queste parole? Che se ci si sforza di essere sapienti, inevitabilmente ci si impegnerà a rispettare la Legge di Dio.

6

E’ la sapienza, infatti, che fa capire all’uomo la sua vera natura; una natura finita, precaria, non affatto autosufficiente. Ebbene, da questa constatazione l’uomo coglie che il mistero di sé non può essere trovato in se stessi, ma in Qualcun altro. Facciamo un esempio: abbiamo acquistato un elettrodomestico, ma vanno montati i vari pezzi. Per non fallire dobbiamo leggere attentamente il foglio delle istruzioni, perché solo chi ha progettato l’elettrodomestico può dirci come è fatto e come deve essere montato. Fuor di metafora: solo chi ci ha “pensati” e “voluti”, può dirci come “siamo” e come “dobbiamo essere”.

7

Questa sapienza non solo fa scoprire l’evidenza dell’esistenza di Dio, ma anche l’evidenza di trovare in Dio le ragioni dell’esistere.

8

Ma se questo è il legame Sapienza-Dio (nel senso che è la Sapienza che ci conduce a Dio), c’è anche il legame logicamente opposto: Dio-Sapienza.

9

Torniamo alle parole dell’ acqua: “(…) allora comprenderai il timore del Signore e troverai la scienza di Dio.” La constatazione della sovranità di Dio ci conduce alla vera sapienza che è riconoscere che, senza Dio, nulla siamo e nulla possiamo essere. Fu proprio questo legame che fece dire a san Francesco d’Assisi quella celebre frase: “Dio mio, Dio tutto!

10

Cari pellegrini, qui si tratta di operare una scelta: se essere “intelligenti” o meno. Il rifiuto della presenza di Dio altro non è che rifiuto dell’intelligenza, perché stoltamente si nega un’evidenza, che dove c’è ordine, c’è logica; e dove c’è logica c’è la traccia della Sapienza… e alla Sapienza (come Presenza) bisogna rispondere con la Sapienza (come virtù).

Al Signore Gesù

Signore, nelle parole di questa borraccia, mi chiami figlio (“Figlio mio…”). Allora ti chiedo di prendermi per mano per condurmi alla vera Sapienza.

Il mio passo è debole, lento, come quello di un bambino che può perdersi, ma con Te non potrò fallire e andrò verso la luce piena della Verità.

Alla Regina dello Splendore

Madre, come sempre voglio essere accanto a Te.

Tu sei “Sedes Sapientiae“.

Con Te, ogni errore svanisce.

Con Te, la menzogna diventa innocua.

Con Te, la Verità s’impone nella dolcezza della Tua tenerezza.

Con Te, la Verità s’impone nello stupore della Tua bellezza.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri

 


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