La Croce solo per l’atleta russo e ucraino. Vorrà pur dire qualcosa…

Alla finale trampolino 1 metro maschile dei Campionati Mondiali di Nuoto che si stanno effettuando in questi giorni hanno partecipato 12 concorrenti. Nazioni rappresentate: Germania, Italia, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud, Messico, Gran Bretagna, Russia e Ucraina.

Ebbene, solo due atleti si sono tuffati con la croce al collo. 2 su 10! Ovviamente nessuna meraviglia di non veder la croce al collo del cinese o del coreano. Fa invece molta meraviglia di non veder nulla soprattutto all’atleta italiano (Giovanni Tocci) e a quello messicano.

E chi sono stati i due “coraggiosi”? L’atleta russo e quello ucraino.

Una piccola cosa, certamente. Una piccola cosa però che fa pensare, che fa correre il pensiero a tanto altro. Russia e Ucraina, Paesi che hanno vissuto quello che hanno vissuto, che hanno fatto correre il rischio di far vivere il loro “inferno” al mondo intero, che spingevano affinché il mondo intero ripudiasse la Croce, ora mostrano (al di là di questo singolo episodio, ovviamente) una sensibilità cristiana che è al di sopra mille miglia rispetto al decadente Occidente.

Vi ricordate le icone sacre nell’astronave russa? E Putin che dinanzi al Papa baciò l’icona mariana che aveva regalato al Santo Padre?

Piccoli segni, certamente. Ma piccoli segni che fanno pensare a quell’enigmatica frase di a Gesù: “A chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.” (Matteo 13,12)

L’Occidente ricco, con il collo senza nulla, è il simbolo di una povertà sostanziale al di là di ciò che illusoriamente luccica.

Povero Occidente… e poveri noi!

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