Lo scontro De Magistris-Saviano, di cui si sta parlando in queste ore, è il classico caso in cui i contendenti hanno entrambi ragione e torto. Situazione che -diciamolo francamente- non è né facile né probabile riscontrare.

Vediamo perché entrambi hanno ragione.

De Magistris ha ragione perché Saviano sembra lavorare esclusivamente sulle disgrazie e sulle questioni legate alla criminalità organizzata, ed è dunque pronto ad inquisire su ogni dove.

Saviano ha ugualmente ragione, perché -diciamola tutta- a Napoli non è cambiato granché da quando è sindaco l ex-magistrato. I problemi della città partenopea rimangono fondamentalmente gli stessi.

E adesso vediamo perché entrambi hanno torto.

De Magistris ha torto perché espressione di una mentalità neogiacobina nelle modalità e neoilluminista nelle idee, secondo cui basterebbe un po’ di buona volontà e tutto sarebbe risolto. Si preme un fantomatico bottone “onestà” e si diventa automaticamente onesti una volta per sempre. Senza tener presente che la questione dell onestà è legata ad altre questioni più complesse, per esempio quelle delle ragioni del vivere e del riflettere sul proprio destino.

Ma anche Saviano ha torto, perché espressione di una mentalità molto affine a quella del sindaco di Napoli. Una mentalità -ci sembra- movimentista, globalista, utopica, e anche un po’ anarcoide, dove, alla fine, il cattivo è sempre il potente di turno.

Da un punto di vista umano, non esprimiamo giudizi, perché non ci compete e perché non ci è lecito, ma da un punto di vista ideologico e politico lo possiamo esprimere e diciamo subito che non ci piacciono entrambi.

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