I media stanno battendo la notizia che il celebre musicista Brian Eno ha postato un augurio sui social, in occasione del nuovo anno e dell’uscita di un suo album, Reflection.
Sapete cosa ha detto? Che il prossimo anno deve essere all’insegna dell’uguaglianza.
Ora, non ci sembra che questa sia una notizia; ovvero che una celebrità possa fare un augurio per il prossimo anno.
Ma ciò che ci sembra ancora più scontato è anche il Nostro abbia parlato secondo la ormai stantìa vulgata del politically correct.
Ecco un passaggio in cui fa riferimento all’anno che si è appena concluso:
Il declino include il passaggio dal lavoro fisso alla precarietà, la distruzione dei sindacati e la restrizione dei diritti dei lavoratori, i contratti a zero ore, la fine delle amministrazioni locali, il servizio sanitario che crolla, il sistema scolastico senza fondi regolato da esami insignificanti, l’accettazione crescente della stigmatizzazione degli immigrati, il nazionalismo ignorante e l’amplificazione del pregiudizio amplificata dai social media e da Internet.
Ovviamente le solite cose: nazionalismo ignorante e amplificazione del pregiudizio.
Viene da aver nostalgia del buon Giorgio Gaber (morto il 1° gennaio di quattordici anni fa), che, pur professando spesso idee su cui non siamo d’accordo, aveva però il coraggio di smarcarsi dalla retorica dei salotti del potere.
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
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