Rubrica a cura di Corrado Gnerre

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Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che sia importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”

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Ernest Walbourn (1872-1927), Stagione estiva 

San Pio da Pietrelcina una volta disse che un frate avrebbe potuto anche avere un saio ricucito e riparato, ma mai sporco. Infatti, un conto è la semplicità, un conto la povertà… altro la trasandatezza. Può dunque esistere una coniugazione tra povertà ed eleganza? Certamente, perché c’è un legame costitutivo tra semplicità ed eleganza. Anzi, possiamo dire che la vera semplicità è eleganza e che la vera eleganza è semplicità.

La casa da cui è uscita la donna del dipinto è semplice e modesta. Certamente chi vi abita non vive nell’abbondanza, tutt’altro. Chissà quanti sacrifici, chissà quanti stenti. Eppure la donna che la cura, pur vestita semplicemente, ha un portamento elegante. La sua modestia esprime con chiarezza la sua rispettabilità. Ella sorride alla natura che le sta dinanzi, alla semplicità degli anatroccoli che leggiadri nuotano nelle acque del fiume. La donna ha raccolto dei fiori che le serviranno per addobbare la casa. Un’eleganza semplice, ma elegante.

Quanta differenza rispetto all’oggi. Dove anche quando non c’è miseria, si sceglie comunque il brutto e il cattivo gusto. Si sceglie la volgarità e la trasandatezza.

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Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri