“La Madonna riceve l’Eucaristia da san Giovanni” di Giovanni Gasparro

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Noi de Il Cammino dei Tre Sentieri siamo convinti che è importante ribadire che Dio è Somma Verità, Somma Bontà e Somma Bellezza. Che la Verità Cattolica non solo è “vera” ma è anche “bella”, che essa non solo soddisfa pienamente l’intelligenza con la sua inappuntabile logica, ma anche il cuore con il suo costitutivo e irresistibile fascino. Ed ecco perché le nostre meditazioni devono muovere anche dalla contemplazione della Bellezza, utilizzando quella che si è soliti definire la “Via Pulchritudinis”… appunto: la “Via della Bellezza”, che è il Terzo Sentiero de “Il Cammino dei Tre Sentieri”


La Madonna riceve l’Eucaristia da san Giovanni, di Giovanni Gasparro

Giacomo Leopardi scrive nello Zibaldone (1817/32): Anche l’amore della meraviglia par che si debba ridurre all’amore dello straordinario e all’odio della noia ch’è prodotta dall’uniformità.

La meraviglia è legata, infatti, allo straordinario, cioè a ciò che sorprende per la sua originalità e la sua unicità. Ma la meraviglia è legata anche ad un desiderio di sconfiggere la noia, che il poeta recanatese indica come “scontatezza” del quotidiano e dell’ordinario. Una noia che nasce dalla monotonia dell’uniformità.

Il centro del dipinto è l’ennesimo paradosso che sostanzia la bellezza della Verità Cattolica. Dopo il paradosso (che non è contraddizione) del Dio che è nello stesso tempo Uno e Trino, dopo il paradosso (che non è contraddizione) di un Dio che si fa veramente uomo, dopo il paradosso (che non è contraddizione) di una Donna che, pur essendo creatura, diventa veramente Madre di Dio, il paradosso (che ancora non è contraddizione) di un Madre che mangia Suo Figlio e mangia anche in un certo qual modo la sua carne.

La sua carne? Sì, lo esige la logica dell’unione ipostatica, laddove la Vergine Maria è vera Madre di Cristo e quindi la carne di Cristo è maternamente carne di Maria e il Sangue di Cristo è maternamente Sangue di Maria.

Ma ciò che colpisce in questo dipinto e cattura subito lo sguardo non è tanto il gesto di san Giovanni che amministra l’Eucaristia alla Vergine, quanto quello dell’Angelo che tiene il piattino. Se lo sguardo dell’Immacolata è di contemplazione, se quello di san Giovanni è abbassato in segno di umiltà, quasi a sentirsi indegno di amministrare ciò che sta amministrando e a chi lo sta amministrando, quello dell’angelo è di uno stupore particolare.

Lo sguardo della creatura angelica, che la Provvidenza ha chiamato in quel solenne momento, non esprime un classico stupore di chi sta osservando qualcosa che pensava non potesse mai avvenire. No, quell’angelo sapeva bene che ciò che stava avvenendo sotto i suoi occhi fosse perfettamente nella logica di ciò che Dio aveva progettato e voluto per l’universo intero. E’ piuttosto uno stupore di chi ancora una volta riflette sulla meraviglia che Dio ha preparato. Di come Dio, malgrado la catastrofe del peccato, abbia da quella tragedia “costruito” qualcosa di altamente sublime: l’Immacolata non solo ha generato il Signore dell’universo, ma si ciba di Costui che è carne della sua carne e sangue del suo sangue.

E’ lo stupore di chi osserva ancora una volta la ripetizione di una meraviglia e si preoccupa che di quella meraviglia nulla vada perduto. Lo attesta lo sguardo tutto orientato verso la Madre e la mano ferma che regge con attenzione il piattino.

E’ lo sguardo -quello dell’angelo- in cui potremmo e dovremmo ritrovarci tutti.

E’ lo sguardo che ha capito quanto non siamo destinati alla condanna dell’uniformità, della noia e del non-senso -come direbbe Leopardi- bensì alla gioia, alla meraviglia che nasce dalla sorpresa del paradosso che salva la storia!

Un’opera come questa ci fa capire quanto solo nella Verità Cattolica si trovi una bellezza che appaghi pienamente la mente, il cuore …e lo sguardo.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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5 Comments on "“La Madonna riceve l’Eucaristia da san Giovanni” di Giovanni Gasparro"

  1. Sono contento di aver scoperto questo blog

  2. Grazie per avrr creato questo blog

  3. Bellissime riflessioni. L’utilità del piattino se ci pensiamo è propria degli angeli, che si accertano che neppure un frammento del Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Cristo vada perduto. Forse da qua nasce la risposta assurda che ho sentito in una catechesi di padre Faré su YouTube, quando raccontava di un tale che, all’eventualità che cadessero a terra frammenti di ostia nel momento della Comunione nella Messa Novus Ordo (quindi senza l’uso del piattino), rispondeva insensatamente che “se cade qualche frammento poi lo raccolgono gli angeli”. Gli angeli semmai impediscono che il pane soprasostanziale finisca a terra, e questo dipinto corrobora questa visione.

  4. Stupendo messaggio

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