BORRACCIA – 19 maggio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la borraccia con cui portarsi dietro dell’acqua per idratarsi ogni tanto. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Borraccia” è la meditazione, che si sorseggia ogni tanto. I vari punti sono i “sorsi” della meditazione.


L’ACQUA

Chi celebra solo nel deserto, è un’assemblea numerosa. Se due si uniscono per celebrare fra le rocce, migliaia, miriadi sono presenti là. Se ce ne sono tre che si riuniscono, un quarto è fra loro. Se ce ne sono sei o sette, dodicimila sono radunati. 

(Sant’Efrem il Siro)

I SORSI

1

Cari pellegrini, chi ha una certa età avrà certamente vissuto questa sensazione. Rivedendo dopo molti anni un luogo della sua infanzia, avrà vissuto un sentimento di delusione. Per esempio un cortile. Quando si è bambini e si gioca in un luogo come questo, esso sembra enorme, grande e perfino maestoso. Poi lo si rivede dopo molto tempo, da adulti, e se ne coglie invece la piccolezza. E si rimane delusi perché nel ricordo permaneva qualcosa di grande e di bellissimo.

2

Questa sensazione accade perché, quando l’uomo osserva qualcosa, si lascia condizionare dal reale oggettivo (guai se non fosse così, si cadrebbe nel delirio immaginifico), ma nello stesso tempo questo dato oggettivo viene sublimato dalla condizione del proprio esistere in quel preciso momento. Il bambino, nella sua spensieratezza, vive sempre nella dimensione dello stupore. Soprattutto quando gioca. Pertanto i luoghi della sua gioia, del suo divertimento, del suo entusiasmo, vengono guardati e soprattutto ricordati attraverso queste sensazioni che in un certo qual modo ne maggiorano e ne migliorano all’inverosimile le condizioni.

3

Sant’Efrem il Siro (306-373), diacono e dottore della Chiesa, dice una cosa bellissima. La celebrazione del Sacrificio Eucaristico, anche quando avviene con il solo celebrante, anche quando avviene tra le nude rocce del deserto, diventa il luogo e il momento in cui vi è tutto e vi sono tutti.

4

Come è possibile questo? E’ possibile perché la preghiera (e quella per eccellenza che è la Santa Messa) segna la centralità di Dio. E dove c’è Dio, c’è tutto, perché Dio è la ragione dell’esistere di tutto.

5

San Pio da Pietrelcina amava dire che chi ha Dio, ha tutto. E infatti è così. Ma è così non perché dobbiamo poco intelligentemente sforzarci di credere che sia così. No, è così perché ce lo dice l’intelligenza e quindi la logica. Se Dio esiste (ed esiste!), se Dio è Dio (ed è Dio!), Dio è il Tutto. Certo, non dobbiamo confonderlo con il tutto, altrimenti cadremmo in un errore gravissimo qual è il panteismo, ma è la ragione e il fondamento di tutto. E inoltre il suo essere è infinitamente superiore a tutto ciò che possiamo avere nella nostra vita.

6

Dunque, essere da solo con Dio, non vuol dire rimanere soli, bensì essere in armonia con tutto ciò che esiste. Perché Dio è la chiave di lettura indispensabile che permette di cogliere il senso di tutto ciò che esiste.

7

Così, di converso, se non abbiamo Dio, possiamo essere anche in mezzo alla folla, ma ci ritroveremmo sempre irrimediabilmente soli… come succede -ahinoi!- troppo frequentemente per l’uomo di oggi.

8

Blaise Pascal (1623-1662) affermava che tutta l’infelicità dell’uomo viene da una sola causa: non sapersene star quieto in una stanza, cioè non saper abitare la propria dimora, non conoscere il senso del proprio io nel mondo.

9

E infatti è così. L’importante è conoscere il senso del proprio io nel mondo. E questo senso è solo (solo!) Dio.

10

Senza Dio, diventa incomprensibile il proprio io, e diventa incomprensibile anche la propria dimora, il proprio luogo, il proprio esserci nel mondo.

11

Ed ecco perché sant’Efrem dice che quando si celebra il Sacrificio di Cristo è tutto il mondo -anzi: tutto l’universo!- che è presente.

12

Come i bambini vivono e sublimano ogni luogo grazie allo stupore che naturalmente esprimono, così, quando si vive con Dio, ogni cosa assume pieno significato e diventa “capace” di soddisfazione.

Al Signore Gesù

Signore, aiutami a relativizzare tutto: affetti, beni terreni, salute fisica. Aiutami a capire che solo Tu conti e che, al di sopra di tutto e di tutti, ci devi essere Tu.

Solo così potrò amare davvero tutti e rapportarmi bene a tutto. Perché solo Tu sei il Senso e la Ragione di ciò che esiste.

Alla Regina dello Splendore

Madre, Tu sei la creatura che più di tutte è riuscita ad arricchirsi solo di Dio.

L’hai generata questa Ricchezza.

L’hai alimentata con il tuo sangue.

L’hai nutrita nel tuo grembo.

Perché ne possa beneficiare anch’io, ho bisogno di Te, Madre. Devo stringermi a Te.

Madre, accompagnami nel cammino di questo giorno.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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