Le parole del Papa sulla famiglia e i tre atteggiamenti possibili su questo pontificato

Nei confronti del Papa regnante sono possibili tre atteggiamenti.

Il primo è quello che qualcuno ha definito “normalista”, ovvero sforzarsi di ricondurre ogni parola del Pontefice nell’ambito della Tradizione e quindi dell’insegnamento di sempre della Chiesa. E quando si dovessero palesare rotture o contraddizioni, o quando si manifestassero appoggi a certe prassi ecclesiali che tendono a dimenticare i cosiddetti principi non-negoziabili e sostituire le vere urgenze con false urgenze, si cerca in tutti i modi di tacere e non parlarne. Questo tipo di atteggiamento (ovviamente se è intenzionale) non solo è poco onesto, ma è anche foriero di grandi responsabilità dinanzi a Dio, perché porta a perpetuare quell’ “eresia del silenzio” che oggi è tanto diffusa e che contribuisce non poco alla dannazione delle anime.

Il secondo atteggiamento è diametralmente opposto al primo. Ed è quello di avere un giudizio negativo su questo pontificato, ma di far sì che tale giudizio non si fermi ad una visione complessiva, bensì si rinnovi sempre e comunque su ogni cosa che il Papa dice o fa. E quando dovesse capitare che questo Papa dica cose edificanti o in linea con la Tradizione, si preferisce tacere, oppure si fa uno sforzo da analisi di laboratorio per cercare di individuare in queste comunque qualche contraddizione o ambiguità. Anche questo è un atteggiamento (sempre che sia intenzionale) poco onesto e molto pericoloso, perché tende a offrire un’immagine fortemente sminuente il Primato Petrino. Primato ch’era necessario ieri, ma sarà necessario anche domani, quando ci sarà un altro Papa.

Il Cammino dei Tre Sentieri non sceglie né il primo né il secondo atteggiamento. Sceglie piuttosto il terzo. Vediamo qual è.

Prima di tutto bisogna distinguere tra giudizio complessivo e giudizio particolare. E’ evidente che complessivamente questo pontificato pone problemi seri. Da ciò che abbiamo pubblicato finora si capisce facilmente. E mai faremo silenzio su questo. Parleremo, in maniera ovviamente rispettosa, ma parleremo. Pertanto lungi da noi optare per il normalismo e sostenere che… va tutto bene, madama la marchesa! Ciò non toglie però che particolarmente (non complessivamente) si debba sempre giudicare negativamente ciò che afferma il Papa. Anzi, proprio perché lo afferma il Papa, bisogna evidenziare quando Questi dicesse delle cose positive. Non per ribaltare il giudizio complessivo su questo pontificato, bensì per un dovere verso la verità e per un’utilità di apostolato. Utilità che s’incentra su due motivi. Il primo, quello di fondare sull’autorità del Papa argomenti sensibili dell’apostolato contemporaneo, per la serie… lo ha detto anche il Papa! Il secondo, è quello di sapersi inchinare dinanzi al Mistero Petrino, laddove lo Spirito Santo, se è corrisposto, può comunque compiere meraviglie. Meraviglie alle volte occasionali, ma meraviglie.

E’ questo l’atteggiamento che cerca seguire Il Cammino dei Tre Sentieri. (poi può non sempre riuscirci) ed è per questo che ci piace offrirvi alcuni passaggi di ciò che papa Francesco ha detto ieri all’incontro con la delegazione del Forum delle associazioni familiari:

(…) oggi – fa male dirlo – si parla di famiglie “diversificate”: diversi tipi di famiglia. Sì, è vero che la parola “famiglia” è una parola analogica, perché si parla della “famiglia” delle stelle, delle “famiglie” degli alberi, delle “famiglie” degli animali… è una parola analogica. Ma la famiglia umana come immagine di Dio, uomo e donna, è una sola. È una sola. (…) Una volta, penso un anno fa, ho chiamato un mio parente che si sposava. Quarantenne. Alla fine ho detto: “Dimmi un po’: in quale chiesa ti sposi?” – “Ancora non sappiamo bene perché stiamo cercando una chiesa che sia intonata al vestito che porterà… – e ha detto il nome della fidanzata – e poi abbiamo il problema dei ristorante…”. Ma pensa… L’importante era quello. Quando ciò che è secondario prende il posto di ciò che è importante. L’importante è amarsi, ricevere il Sacramento, andare avanti…; e poi fare tutte le feste che volete, tutte. Una volta ho incontrato due sposi da dieci anni, senza figli. È molto delicato parlare di questo, perché tante volte i figli si vogliono ma non vengono, non è vero? Io non sapevo come gestire l’argomento. Poi ho saputo che loro non volevano figli. Ma queste persone a casa avevano tre cani, due gatti… E’ bello avere un cane, un gatto, è bello… Oppure quando a volte senti che ti dicono: “Sì, sì, ma noi i figli ancora no perché dobbiamo comprare una casa in campagna, poi fare viaggi…”. I figli sono il dono più grande. I figli che si accolgono come vengono, come Dio li manda, come Dio permette – anche se a volte sono malati. Ho sentito dire che è di moda – o almeno è abituale – nei primi mesi di gravidanza fare certi esami, per vedere se il bambino non sta bene, o viene con qualche problema… La prima proposta in quel caso è: “Lo mandiamo via?”. L’omicidio dei bambini. E per avere una vita tranquilla, si fa fuori un innocente. Quando ero ragazzo, la maestra ci insegnava storia e ci diceva cosa facevano gli spartani quando nasceva un bambino con malformazioni: lo portavano sulla montagna e lo buttavano giù, per curare “la purezza della razza”. E noi rimanevamo sbalorditi: “Ma come, come si può fare questo, poveri bambini!”. Era un’atrocità. Oggi facciamo lo stesso. Voi vi siete domandati perché non si vedono tanti nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici – tanti, non tutti – è fare la domanda: “Viene male?”. Lo dico con dolore. Nel secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi. (…).

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4 Comments on "Le parole del Papa sulla famiglia e i tre atteggiamenti possibili su questo pontificato"

  1. Pietro Picciano | 17 Giugno 2018 at 22:37 | Rispondi

    Scusi ma quando afferma che i coniugi che si amano non credenti sono a immagine di Dio, come ogni uomo da Genesi, non crea nel non credente la consapevolezza di essere sulla strada giusta…..ovvero convertirsi? A me pare incredibile in termini negativi…..positivi invece quelli da lei evidenziati……cosa pensa?grazie

    • L’affermazione pone problemi. In realtà potrebbe essere riferita al fatto che il Matrimonio prima che venisse elevato a sacramento da Cristo, era già di istituzione divina. Tant’è che i ministri del sacramento non sono né i sacerdoti né i diaconi, ma i coniugi stessi. Un matrimonio tra non battezzati non è sacramento, ma è naturalmente vincolo indissolubile.

  2. Pietro Picciano | 17 Giugno 2018 at 22:38 | Rispondi

    Scusi non convertirsi…..refuso

  3. questo papa dice tutto e il contrario di tutto…da tempo stà fomentando tra i cattolici una serie di confusioni.
    Insomma per me,non è affidabile! spesso si discosta ben volentieri da quella che è la Parola di Cristo Re.
    Basti pensare quello che ha combinato con Lutero!!!!!
    Insomma è un papa(?) che ama il mondo…e non va bene…
    Cristo è stato chiaro:o il mondo o Me.

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