L’ennesimo “canto del cigno” di Berlusconi …la Patria ridotta ad “azienda”

Cari pellegrini, in un’intervista rilasciata sulla sua Rete4, Silvio Berlusconi, leader o ex-leader del Centro-Destra (ex-leader se il Centro-Destra è ancora quello di una volta con annessa la Lega, leader se ormai il Centro-Destra è senza la Lega, ovvero un’aggregazione che non arriverebbe nemmeno al 15 %)… dicevamo: in questa intervista Silvio Berlusconi ha attaccato il governo e in particolar modo il M5S.

Non entriamo nel merito dell’attacco perché -sinceramente- lascia il tempo che somiglia sempre di più a ciò che ormai siamo abituati a sentire dal fondatore di Forza Italia, ovvero un ennesimo “canto del cigno” di una fine politica assai prossima. Ma -dicevamo- lasciamo perdere il contenuto dell’attacco.

Ciò su cui vogliamo soffermarci è un’espressione che a Berlusconi è sempre sembrata molto opportuna e che se fino ad ieri poteva suscitare, in una buona percentuale di elettori, una certa “simpatia”, oggi risulta completamente fuori luogo e dimostra -qualora ce fosse ancora bisogno- quanto Berlusconi da un po’ di tempo a questa parte non ne azzecchi neppure una… lui ch’era invece così bravo ad intercettare i desideri della gente.

L’espressione a cui facciamo riferimento è quella di appellare l’Italia “azienda”: ancora una volta ha parlato dell’ “azienda Italia”.

Espressione che per il sovranismo sempre più incisivo e crescente di questi tempi non è facilmente digeribile; ma -ci permettiamo di precisare- anche prescindendo dal sovranismo stesso.

Può la Patria essere considerata un’azienda?

Può una comunità che si riconosce in una ben precisa identità essere paragonata ad una realtà gestita o unicamente gestibile da un consiglio di amministrazione?

Chi ha una minima cognizione di Legge Naturale e di Dottrina Sociale Cattolica sa che una nazione, anche se rivestita di una ben precisa configurazione giuridica, e quindi Stato, non è qualcosa di riducibile a puri meccanismi tecnici ed economici.

Berlusconi, un tempo, richiamandosi alla tradizione popolare europea (le cui origini però spiegano una deriva di questo tipo) ci teneva ad evitare qualsiasi appoggio a soluzioni puramente tecnocratiche.

Ebbene, non c’è tecnocrazia peggiore di parlare di una comunità nazionale come se fosse un’azienda.

Certo, i conti sono conti, i bilanci sono bilanci; ed in tutte le famiglie che si rispettano c’è qualcuno che fa i conti per cercare di non sforare sull’entrate e sulle uscite. Ma i conti sono una parte della gestione della famiglia; non sono il tutto della famiglia. Quante famiglie hanno i conti in ordine, ma non sono più famiglie! Anzi, se si dovesse scegliere, meglio avere i conti ballerini, piuttosto che una famiglia sfasciata.

La famiglia si realizza e deve conformarsi al “mistero” di se stessa. Così una comunità nazionale.

Una volta, in tempi più seri, si giudicava un onore morire per la Patria. E difatti lo è. Ma se la Patria fosse una azienda, morire per un’azienda sarebbe un’offesa all’intelligenza.

Cari pellegrini, la mentalità aziendale lasciamola da parte. Non sarà certo quella che ci salverà.

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2 Comments on "L’ennesimo “canto del cigno” di Berlusconi …la Patria ridotta ad “azienda”"

  1. PERFETTI PERFETTI PERFETTI COME SEMPRE NELLE VOSTRE ANALISI!!!!!

  2. berlusconi non si rende conto nella sua ostinata vanità che oramai il suo tempo è andato!!!!!! qualcuno glielo farà sapere?
    è pieno di livore perchè il grande Salvini ha vinto le elezioni,mentre lui povero rincoglionito( mi si passa il termine? ma quannò ce vò ce vò)) è rimasto al palo.

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