SOSTA: L’impronta della mano bruciata. Il Purgatorio non è uno scherzo!

Foligno 1859. Il 16 novembre, tra le 9.30 e le 10 antimeridiane, suor Anna Felice Menghini recatasi al guardaroba vi udì dei lamenti e poi una voce, che riconobbe per quella di suor Teresa Margherita Gesta morta alcuna giorni prima, pronunciare queste parole: “Oh Dio, soffro tanto!”.

Suor Teresa disse che soffriva per mancanze omesse contro la povertà. Frattanto suor Anna Felice vide muoversi un’ombra che dopo un po’ esclamò: “Questa è una particolare misericordia di Dio. Come segno vi lascio…” e qui fu udito un leggero colpo alla porta.

In preda allo spavento la suora uscì dal guardaroba gridando aiuto; accorsero le consorelle che si recarono al guardaroba e qui constatarono una tenue foschia e sulla porta porta l’impronta bruciata di una mano.

A questo segno le suore credettero a quanto aveva narrato suor Anna Felice e fu loro pensiero suffragare con ripetute incessanti preghiere l’anima della defunta.

La sera del 18 novembre suor Menghini, appena addormentata, si sentì chiamare. Destatasi vide un globo di luce che dal pavimento della ella si innalzava lentamente, mentre una voce le annunziava la fine dei tormenti e l’inizio della gloria celeste.


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