Guardando un cielo grigio di Maggio

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


La posizione dello sguardo, il privilegio dell’osservazione, il partire dal vedere e dal constatare è non solo la posizione più ragionevole, ma anche quella più intelligente. La parola “intelligenza” viene dal latino “intus-legit” che significa “leggere dentro”. L’intelligenza, pertanto, implica non una conoscenza superficiale ma una conoscenza dentro la realtà. Appunto: la realtà! L’intelligenza ha bisogno della realtà, non ne può fare a meno. Se la realtà non esistesse, non ci sarebbe modo di poter esercitare l’intelligenza, non ci sarebbe modo di essere intelligenti. Ed è la realtà che ci rimanda alla bellezza della Verità Cattolica … perché tutto è cattolico, perché tutto è di Dio!’


Lo sguardo volge ad osservare oltre la finestra.

Colpisce il cielo di un grigio luminoso, come possono facilmente essere le giornate di primavera inoltrata.

C’è il grigio, perché ci sono le nuvole. ma c’è anche una luce intensa, perché dietro le nuvole c’è comunque un sole quasi estivo.

Un grigio del genere richiama la realtà più costante nella vita di ognuno. Ovvero la fatica delle prove, ma senza l’abbattimento crudele di chi dovesse sapere che a queste prove non c’è rimedio.

Il “panno” delle nuvole offusca il sole, ma non abbastanza; tant’è che se si volesse fissare il cielo nuvoloso, gli occhi proverebbero fastidio perché la luminosità è comunque intensa.

Ecco come Dio illumina la nostra vita anche quando è piena di prove: il sole non si vede, ma c’è… e abbaglia perfino.

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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1 Comment on "Guardando un cielo grigio di Maggio"

  1. GRAZIE! GRAZIE! GRAZIE!

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