“Vedi dietro a te un’eternità senza fondo, e un’altra eternità innanzi a te. Posto così in mezzo, che divario fai tu da una vita di tre giorni e una di tre secoli?” (Marco Aurelio)

Rubrica a cura di Corrado Gnerre


Tra gli strumenti di un cammino vi è la bisaccia, una borsa con cui poter portare il piccolo necessario; non certo il pasto che i pellegrini chiedevano e chiedono agli ostelli, ma qualche semplice e piccolo boccone per sostenere il passo. Fuor di metafora, ne Il Cammino dei Tre Sentieri la “Bisaccia”  è un insegnamento della sapienza naturale con cui poter sostenere il passo dell’esistenza e confermare la scelta della bellezza della Verità Cattolica. 


Vedi dietro a te un’eternità senza fondo, e un’altra eternità innanzi a te. Posto così in mezzo, che divario fai tu da una vita di tre giorni e una di tre secoli?

Marco Aurelio (121-180) – Ricordi, IV, 50

Il tempo è lunghissimo, ma anche cortissimo.

Dinanzi all’eternità cosa sono un’ora, un giorno, un anno, un secolo? Nulla.

Ma la stessa eternità può diventare un nulla, se essa rimane solo un concetto, cioè un’astrazione del pensiero. Insomma, l’eternità solo come un pensare il tempo come qualcosa che non abbia avuto un inizio e che mai avrà una fine.

Però, un pensiero del genere può essere anche un semplice “fantasma”, cioè un prodotto della fantasia e basta. E, come tutti i prodotti della fantasia, non solo può facilmente svanire, ma anche transitare nella mente senza dare consistenza alla vita e sostenere adeguatamente nel cammino dell’esistenza.

E invece l’eternità non è un semplice concetto, non è qualcosa che inizia nel pensiero per concludersi con esso. L’eternità è l’evidenza logica ed oggettiva della ragione del tempo. Se il tempo non ci fosse, potrebbe non esistere l’eternità, ma se il tempo esiste, allora esso, il tempo, non può giustificare con e da se stesso il suo esistere.

Allora l’eternità non è la negazione del tempo: è piuttosto il tempo –vero, reale, fatto di attimi più attimi- che non terminerà più.

E’ l’eternità, non come concetto, non come negazione del tempo, bensì come fatto ed evidenza.

Ed è l’eternità come fatto e come evidenza che cambia la vita.

E’ l’eternità come fatto e come evidenza che rende l’uomo capace di affrontare qualsiasi sacrificio e qualsiasi pericolo.

Perché il sacrificio dell’attimo è caparra di un tempo che non terminerà più; dove quell’attimo non sarà negato e dissolto, ma restituito.


Dio è Verità, Bontà e Bellezza

Il Cammino dei Tre Sentieri


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