PASQUA 2023 – Gli auguri de Il Cammino dei Tre Sentieri (audio e testo)

AUDIO

TESTO

Cari pellegrini, ammirate il dipinto che è nell’immagine. S’intitola “Mattutino di Pasqua” ed è di Pimonenko, pittore ucraino nato nel 1862 e morto nel 1912

La Pasqua è la festa della Vita, questo lo si sa e lo si dice. Ma di quale vita? Semplicemente del respirare? Dell’essere in questo mondo e calcarlo avanti e indietro? Del sentirsi scorrere il sangue nelle vene? Del poter toccare, sentire, ascoltare? Oppure di un concetto di vita che va ben oltre tutto questo?

Evidentemente la risposta a questi interrogativi è più che scontata. La vita di cui parla la Pasqua non è semplicemente quella biologica o quella del pensiero, ma una Vita che, pur presupponendo queste, le supera: è la Vita della Grazia.

Cari pellegrini, ce lo siamo detto diverse volte: il Cristianesimo è l’unica religione in cui si afferma qualcosa che è di per sé inimmaginabile, ovvero che l’uomo ha la possibilità di vivere la Vita di Dio e che questa Vita può inabitare in lui. Si tratta dell’Infinito che viene ad abitare nel finito e del finito che misteriosamente, pur essendo infinitamente più piccolo dell’infinito, può contenere l’Infinito stesso. Si tratta di quella dimensione paradossale che tanto evidenziava Chesterton a proposito del Cristianesimo indicandolo, proprio per i suoi intrinseci paradossi, come la religione più semplice, più credibile … e anche più logica.

Soffermiamoci su questa logica.

I misteri cristiani sono logici proprio perché misteri e sono misteri proprio perché logici.

Chiariamo.

Il Cristianesimo è tutto nella verità dell’amore di Dio verso l’uomo. Questo lo avevano ben capito gli illuministi allorquando, per minare il Cristianesimo, non proposero un ateismo teorico bensì il “deismo”, ovvero la convinzione secondo cui Dio esiste ma sarebbe troppo lontano per preoccuparsi delle faccende umane. Insomma, una demolizione della sostanza del Cristianesimo che, come dicevamo, è amore di Dio per l’uomo: per amore Dio crea, per amore Dio si rivela, per amore Dio salva.

Ebbene, l’amore di Dio porta Dio stesso a qualcosa che, pur non essendo contro la ragione, è senz’altro oltre la comprensione razionale. Ma se questo non accadesse ci troveremmo dinanzi ad un amore che non è proprio tale, se cioè Dio non fosse arrivato ad intervenire nella storia fino ad incarnare Suo Figlio per redimere l’uomo. Ecco il senso delle parole precedenti: i misteri cristiani sono logici proprio perché misteri e sono misteri proprio perché logici. E’ il mistero della compenetrazione tra natura e soprannatura, tra vita dell’uomo e intervento di Dio. La Pasqua manifesta in maniera straordinariamente chiara questa compenetrazione.

Si sa che se non fosse accaduto il peccato originale, la morte non si sarebbe introdotta nella vita dell’uomo. Dio aveva progettato altro: al termine della vita terrena l’uomo sarebbe stato assunto in Cielo con il corpo; ciò che è toccato alla Vergine Maria proprio perché preservata dalla colpa originale. Ma san Paolo afferma che dove abbondò il peccato lì sovrabbondò la Grazia; per cui come l’Incarnazione è molto di più rispetto alla tragicità del peccato, così la Resurrezione della Notte di Pasqua è molto di più rispetto alla semplice restaurazione di una vita senza la morte.

Ed ecco, cari pellegrini, il senso di ciò che abbiamo detto prima: la Pasqua come la Festa della Vita nella sua pienezza, del suo senso più profondo, della sua radicale sostanza … appunto: della Vita di Grazia.

Il dipinto del pittore ucraino Pimonenko, “Mattutino di Pasqua“, ben rappresenta ciò che abbiamo detto finora. Una piccola chiesa di campagna colpisce per due particolari. Il primo è che il suo interno splende di una luce intensissima; il secondo è che trabocca di fedeli, tanto che non riesce a contenerne tutti; molti sono fuori la porta, altri addirittura nello spazio antistante.

Lo splendore della luce colpisce perché contrasta con il tenue chiarore del mattino e con un cielo visibilmente nuvoloso. E’ un particolare che dà il senso di ciò che si sta festeggiando: le tenebre sono state definitivamente dissipate, è avvenuta la sconfitta del “pungiglione” della morte. Non può esserci più notte, non può esserci più oscurità, non può esserci più dubbio, non può esserci più insicurezza dinanzi allo splendore della soluzione della Resurrezione.

La piccola chiesa disegnata da Pimonenko è piccola e angusta proprio perché –forse- vuol richiamare un’altra piccolezza e un’altra angustia, quelle del Sepolcro. Eppure da quella piccolezza e da quell’angustia è avvenuto ciò che è risposta talmente grande, talmente immensa da essere onnicomprensiva per l’universo intero. Un po’ com’era accaduto per il Natale: dalla piccolezza della mangiatoia, la grandezza dell’Infinito che si è fatto carne.

Ma la chiesa di Pimonenko trabocca di fedeli, non riesce a contenerne tutti: è la verità sacrosanta di ciò di cui ha davvero bisogno l’uomo e di cosa l’uomo ricerchi. Dice san Bernardo di Chiaravalle in un suo sermone: “Che cosa mi insegnano gli Apostoli? Non già a leggere Platone, né a volgere e a rivolgere le sottigliezze di Aristotele; non già ad apprendere sempre, senza mai pervenire alla Verità: essi mi hanno insegnato a vivere. Credete che sia una piccola cosa saper vivere? E’ una grande cosa; è, anzi, la cosa più grande.”

La vita di cui parla san Bernardo è proprio la Vita di Grazia: gli Apostoli c’insegnano a capire che c’è la possibilità di risolvere la nostra esistenza ed è nel metterci alla sequela di Cristo, morto e risorto.

La piccola chiesa del dipinto di Pimonenko trabocca di fedeli perché tutti vogliono essere lì a prendersi ciò che è davvero indispensabile. Chi non è riuscito ad entrare, attende per poterlo fare: c’è chi già prega, chi mangia qualcosa per sostenersi, i bambini giocano. Si fa ciò che è giusto fare, si vive …in attesa di acquisire la Vita nella sua pienezza.

Si tratta, cari pellegrini, di uomini che hanno capito ciò che davvero conta nella vita. Uomini che hanno rifiutato la menzogna secondo cui sarebbe solo il proprio ventre la “bussola” dell’esistere.

Santa Pasqua!

Dio è Verità, Bontà e Bellezza

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