Ovviamente San Pio da Pietrelcina era contro l’immodestia nel vestire. Non la tollerava e giustamente rimproverava a riguardo. Ma nello stesso tempo teneva che i suoi figli spirituali avessero cura nel vestire, che sentissero l’obbligo di non essere trasandati: in rispetto di se stessi, degli altri e del ruolo che si ricopre.
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La signora Rina Giostrelli, che aveva sposato il conte Telfener, scelto dal Padre come uno dei suoi collaboratori nella realizzazione del suo grande ospedale, ricorda: “Durante l’ultimo conflitto mondiale non si aveva la possibilità di comprare lana o filo per fare le calze. Noi sfilavamo i merletti e, col filo ricuperato, facevamo anche delle pantofole o scarpine. Un giorno Padre Pio mi vide ai piedi quegli arnesi e mi disse: «Devi andare vestita in modo dignitoso; bisogna farlo, lo devi fare anche per tuo marito. Se io indossassi un saio lacero, non farei fare a san Francesco una bella figura»”. […]
Il Padre, che in tutto esprimeva sempre tanto equilibrio, voleva che nell’abbigliamento i suoi figli spirituali mostrassero di avere anche buon senso. Ci dice ancora la signora Rina Giostrelli: “Nei primi tempi, quando con mio marito mi sono trasferita a San Giovanni Rotondo, usavo un cappellino. Padre Pio, nel vederlo la prima volta, mi guardò con un certo sorrisetto ironico. E questo si ripeté una, due e tre volte; poi, vedendo che non capivo, un giorno mi disse: «Ma tu credi di essere più bella con quell’affare sulla testa?». Lo smisi subito”. […]
Dio è Verità, Bontà e Bellezza
Il Cammino dei Tre Sentieri
bellissima osservazione!
Grazie